L’alternanza che premia
e il coraggio di innovare

Il Setificio oggi è una storia a lieto fine per Como, perché ci sono imprenditori che l’hanno saputo prendere per mano nel momento della tempesta. Che non l’hanno voluto abbandonare, anche quando le iscrizioni calavano a picco, complici le profezie sulla fine incombente del manifatturiero.

Profezie fallite per fortuna, ma altrove ci sono istituti che non hanno vissuto certo una rinascita come quella lariana e stanno ancora pagando un prezzo salato. Se ciò è stato risparmiato a Como, è grazie all’impegno di quegli imprenditori, sospinti da un uomo incredibile per dedizione e competenze com’era Giannino Brenna.

Segno particolare di Brenna e degli altri comaschi coinvolti nell’operazione era la capacità di innovare, sempre, trasmessa anche al mondo della scuola, spesso accusato di non saperlo fare affatto.

Quella sferzata di energia si è rivelata come un’onda capace di viaggiare attraverso il tempo e di muovere ancora positivamente le acque della formazione tessile. Nessuna formula magica, bensì il riuscire a mantenere quella relazione fondamentale tra due universi che in passato (a volte anche ai nostri giorni) si erano compresi poco e guardati pure con sospetto.

Ecco perché l’alternanza scuola-lavoro lanciata per gli studenti più bravi assume uno, anzi più significati preziosi. Prima di tutto, la conferma appunto del fatto che si rema insieme e si può andare lontano. Che ogni giorno si può trovare un modo di avvicinare le imprese che sì, vengono dalla crisi, ma appena possono hanno voglia di assumere e di seminare il loro futuro.

Una possibilità non così scontata, come documenta il rapporto Excelsior 2016 documentando soprattutto le difficoltà di meccanica e arredo nel reperire i profili specializzati in terra lariana.

Innovare sempre, anche nell’assicurare la preparazione adeguata ai ragazzi, ai futuri collaboratori che possono così “rubare il mestiere” sul campo come si usava fare un tempo. Ci vuole coraggio, quel coraggio trovato tanti anni fa nell’aiutare il Setificio.

C’è però un aspetto particolarmente irresistibile all’interno di questa esperienza. Un aspetto che - ci viene da dire - sarebbe piaciuto moltissimo a Giannino Brenna.

Si passa sì dal merito e già questo è un altro elemento tutt’altro che da sottovalutare nel nostro Paese. L’innovazione più potente riguarda anche il modo in cui viene però concepito. Il voto a scuola: bene, giusto premiarlo. C’è qualcosa tuttavia di ancora più rilevante, o che comunque non può essere sottovalutato: è la motivazione che il ragazzo avverte, la curiosità, quella necessità di essere affamati che raccomandava Steve Jobs.

Chi ha questo fuoco dentro, è una risorsa da tenere stretta in azienda e da incentivare a scuola. È qualcuno che ha voglia di crescere e che sente tutta la responsabilità e l’emozione (parola dai risvolti poco calcolabili, ma importante più che mai, anche per il tessile) di creare la bellezza.

E che all’occasione non avrà paura di ricominciare, se tornerà una tempesta.

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