Sarà una festa di compleanno con sorpresa, quella de “L’Ordine”, la cui seconda vita come supplemento domenicale de “La Provincia” è cominciata quattro anni fa, il 17 febbraio del 2013. A dire il vero, la sorpresa più bella siete stati voi lettori, che ci avete seguito con passione in questa avventura, dimostrando ancora una volta che la voglia di leggere, di confrontarsi, di imparare, in due parole “di cultura”, è più che mai viva in questi tempi di grandi cambiamenti, che tutti stiamo cercando di comprendere e, possibilmente, di vivere felicemente. Così, come gli incontri di qualità organizzati dai festival, comprese le nostre Primavere, anche gli articoli, più propriamente i “saggi brevi” proposti ogni domenica sulle nostre pagine da firme tra le più competenti, hanno trovato un pubblico attento e curioso. In regalo, quindi, lo facciamo noi a voi perché ve lo siete meritato: da oggi l’intero archivio de “L’Ordine” è online, comodamente sfogliabile sul computer o sul tablet e anche scaricabile. Gratuitamente, perché vuole essere davvero un dono.
Grazie a voi lettori, dunque, e grazie anche ad alcuni imprenditori illuminati che hanno creduto in questo progetto editoriale, a partire da Carlo Ripamonti, che ha donato la testata affinché lo si potesse realizzare. Chi sono lo potete scoprire “leggendo” i marchi pubblicati sul sito (a proposito, l’indirizzo è ordine.laprovincia.it e potete accedervi anche da quello de “La Provincia”) e nell’ultima pagina del giornale cartaceo. Il loro supporto, discreto ed essenziale come i loghi che li rappresentano, è un atto di fiducia, che condividiamo, nei confronti della cultura come fattore decisivo per la crescita della collettività.
Altrettanto preziosa è stata la fiducia di tanti autori locali, nazionali e internazionali, che hanno collaborato con la nostra testata: quasi 500 in questi primi 4 anni. Qui non ne vogliamo citarne neanche uno, perché si farebbe torto a qualcun altro: sono tutti competenti e importanti ciascuno nel proprio campo. Tra le loro fila vi sono scrittori e filosofi, musicisti e architetti, scienziati e sociologi, biblisti e critici delle diverse espressioni artistiche che hanno fatto la storia dell’umanità: anche i loro nomi, come quelli dei sostenitori, li trovate tutti online, con la possibilità di richiamare, cliccando sul loro nome, tutti gli articoli che ciascuno ha scritto per noi fino ad oggi.
Tutti questi “attori” sono stati importanti per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati: fare in modo che una testata storica, già quotidiano della Diocesi di Como dal 1879 al 1984, diventasse ponte tra passato e futuro, ma anche tra i territori di Como e Sondrio, in cui è radicata, e il mondo sempre più globalizzato. Perché «Como è adatta a tutto, anche per una rivoluzione», come recita la frase che abbiamo scelto come motto, riportata sotto la testata, e scritta - non poteva essere altrimenti - dall’uomo che più di ogni altro ha legato la propria vita a quella de “L’Ordine”: don Giuseppe Brusadelli, direttore dal 1943 fino al ’77.
Ora la sfida è mantenere e accrescere questo patrimonio di conoscenza che, di domenica in domenica, abbiamo stimolato, raccolto e condiviso. Continuare ad approfondire le tematiche più varie che investono oggi le comunità locali e il mondo – dalla spiritualità all’economia, dalla letteratura alla politica, dallo sport al cinema – mantenendo sempre un taglio originale, caratterizzato dall’approccio culturale e dalla competenza delle firme che affrontano i diversi argomenti. Poiché per fare tutto questo rimane centrale la capacità di suscitare interesse e offrire spunti di riflessione e dibattito, è importante e prezioso il dialogo con voi lettori. Come su tutti i siti troverete i contatti di chi “L’Ordine” lo pensa e lo realizza: non sono lì “pro forma”, ma perché li utilizziate, ogniqualvolta vi capiti di sentire la necessità di dire la vostra.
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