Ottanta ore di consiglio comunale per arrivare, esausti (gli uffici, i consiglieri, gli assessori, il sindaco) ad approvare quello che si chiama “bilancio preventivo 2014”, ma che in realtà arriva a soli cinque mesi dalla fine dell’anno.
La prova del nove per il sindaco Mario Lucini e per la sua amministrazione arriverà a settembre, mese in cui sono attesi passi in avanti concreti su diversi cantieri, ma soprattutto mese in cui si capirà se ci sarà davvero un cambio di passo, oppure se si continuerà a galleggiare.
Partiamo dalle paratie: il sindaco ha da pochi giorni spiegato che a settembre non ci sarà, come ipotizzato, il riavvio dei lavori, ma che bisognerà attendere la fine di ottobre. Dopo le ferie, però, verranno finalmente consegnati a Milano tutti i documenti sulla maxi opera e si avranno i primi pareri dalla Regione. Non solo. Lucini, come si è impegnato a fare durante la discussione del bilancio, entro il 30 settembre affronterà per la prima volta nel suo mandato l’aula consiliare, nella quale dovrà relazionare lo stato dell’opera, i costi, i tempi, le prospettive. Contemporaneamente dovrebbero partire anche i lavori a Villa Olmo dopo che il progetto ha ottenuto il maxi finanziamento della Fondazione Cariplo che consentirà di rimettere praticamente a nuovo la villa settecentesca e trasformarla, si spera, in un polo culturale vero e in un’attrazione turistica con tanto di orto botanico. Sempre a settembre, per la prima volta, i comaschi dovrebbero poter camminare sul ponte della conoscenza, pronto da un paio d’anni, ma inutilizzabile finora.
La città aspetta anche risposte sulla Ticosa: si farà il progetto proposto da Multi? E ancora: quando finirà la bonifica? Riaprirà il parcheggio?
Ma il primo cambio di passo vero, il sindaco, lo deve fare all’interno della sua giunta. Lui stesso ha parlato di “probabile” rimpasto a settembre. Di certo si sa che ci sarà l’ingresso dell’assessore al Bilancio (in pole position rimane sempre il nome del segretario provinciale del Pd, Savina Marelli), ma non è detto che ci possano essere altri movimenti, anche se il sindaco sembra orientato a mantenere l’attuale squadra. Due assessori sono sorvegliati speciali, dopo essersi salvati dalla sfiducia in aula con la condizione, non scritta, cambiamenti nell’operato. Si tratta dell’assessore alle Attività produttive e Personale Gisella Introzzi, che ha suscitato diverse critiche anche all’interno della stessa maggioranza. Molto difficile, viste anche le dimissioni (non senza un po’ di veleno nei confronti dell’attuale gestione della giunta) del consigliere della lista che l’ha sostenuta alle elezioni, Amo la mia Città, che in caso di ulteriori polemiche, che i consiglieri di maggioranza le consentano un’altra chance. Secondo assessore sotto la lente è Luigi Cavadini, anche lui salvo per un soffio dalla sfiducia in aula, che si gioca molto in base al risultato della mostra in corso a Villa Olmo. Se i numeri – anche se sono visti come la peste a Palazzo Cernezzi – non dovessero essere convincenti, sarebbe molto difficile per Lucini giustificare alla città il terzo anno di grandi eventi a Villa Olmo, per di più in concomitanza con Expo, sulla stessa scia e con lo stesso tema (la città) delle prime due rassegne. La società esterna a cui il Comune ha affidato l’evento si accollerà utili o perdite, è vero, ma un risultato deludente sancirebbe anche il fallimento del progetto culturale, seguito direttamente dall’assessore.
Ecco allora perché Lucini, nei prossimi sessanta giorni, si giocherà la seconda parte del mandato. Starà a lui trovare il modo per lasciare un segno della sua amministrazione (consegnare il lungolago quasi completo sarebbe un successo straordinario), oppure essere ricordato solo come il sindaco delle tasse.
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