Parcheggi in centro
filosofia e buon senso

Il centro è per definizione un concetto relativo. C’è sempre un centro più al centro e c’è sempre la necessità di un parcheggio più vicino possibile al centro del centro.

Così va il dibattito, non da oggi, nelle città. E così va anche a Como dove, con un certo schematismo che talvolta forza la realtà, si fronteggiano due partiti all’apparenza forti di tesi opposte. L’uno rappresenta il popolo dei ciclisti e dei pedoni, favorevole a prescindere a ogni sorta di provvedimento che va nel senso di limitare lo strapotere delle auto. L’altro sostiene le ragioni dei commercianti, inclini a considerare solo il loro tornaconto economico e quindi contrari a prescindere a ogni intervento se quest’ultimo implica la soppressione anche solo di qualche posto auto.

Ovviamente si tratta di una rappresentazione naif, utile ad alimentare la polemica politica. Sì, certo, siamo la città in cui, non un secolo fa, molti sostenevano la trasformazione di piazza Cavour in parcheggio nel periodo delle feste natalizie ma da allora, per fortuna, molte cose sono cambiate. Nessuno immagina più del resto che sia sensato prendere in considerazione l’ipotesi di tornare a immaginare una città murata riaperta al traffico e quella che, quarant’anni fa, fu scelta contrastata all’inverosimile appare ora, unanimemente, decisione avveduta, lungimirante, anticipatrice, sicuramente favorevole allo sviluppo della città e alla crescita della qualità della vita.

L’opinione pubblica cittadina ha oggi idee più moderne e avanzate, più europee, forse anche perché si è via via diffusa la consapevolezza che il territorio ha grandi possibilità di crescere ancora sul fronte dell’accoglienza turistica.

La posizioni in campo si sono fatte più articolate e allora si può cominciare con il sostenere che l’ampliamento della Ztl è in sé una decisione su cui pochi comaschi eccepiscono. Il dibattito è vivo invece sui tempi e le modalità. Non è mai stato chiarito in modo convincente, ad esempio, per quale ragione sia stato deciso di far scattare la Ztl tanto tempo prima dell’inizio dei lavori di riqualificazione delle piazze. Inoltre, e qui il tema è di maggiore attualità, sembra tuttora mancare una strategia precisa sui parcheggi a ridosso del centro. È stato bocciato, da parte della giunta, il progetto di viale Varese; ci sono altre ipotesi di intervento, tutte nell’area tra San Rocchetto e la città murata. Si tratta di interventi coerenti tra loro? Perché puntare tutto su questa zona e non prendere ad esempio in considerazione l’idea di un grande autosilo anche nella zona est della convalle? Il monitoraggio effettuato dal Comune sul tasso di occupazione dei parcheggi del centro, sabato scorso, offre del resto alcuni spunti di riflessione. Primo, se i parcheggi semicentrali (via Castelnuovo e San Giovanni) nel weekend risultano mezzi vuoti, non significa certo che l’offerta sia sufficiente alla necessità. La situazione attuale evidenzia invece che c’è un gran bisogno di gestire meglio queste strutture, potenziando innanzi tutto la segnaletica, o magari promuovendone l’utilizzo in collaborazione con i commercianti come avviene in tante altre città turistiche. Su questo, diciamocelo c’è tanto da lavorare, siamo quasi all’anno zero. E lo stesso si può dire degli automobilisti la cui pretesa di parcheggiare a dieci metri dalla vetrina del negozio del centro appare sempre più fuori dal tempo.

Due passi non sono un dramma, soprattutto se l’alternativa è girare a vuoto a caccia di un posto blu libero.

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