D’accordo non siamo in America dove l’affidabilità di un politico si basa sulla sua sincerità (che poi anche lì...). Anzi, dalle nostre parte in materia di balle spaziali, grand parte dei cosiddetti rappresentanti del popolo mettono in ombra il Fantozzi che sparava un «sono stato azzurro di sci» per recuperare lo svantaggio su Calboni nella conquista della signorina Silvani.
Ma da quelli che si vendono come nuovi, diversi dagli altri, duri e puri che stai sicuro che ti epurano, ci su aspetterebbe almeno un po’ di coerenza. Invece. Beppe Grillo, che ostenta le stimmate della politica che cambia pagina, ha detto pubblicamente (la prova sta anche qui: http://www.youtube.com/watch?v=uiqk4jsM3FY) che avrebbe concesso un’intervista in cambio di un versamento di duemila euro da devolvere a Genova per i danni dell’alluvione. Il leader del movimento Cinque Stelle si era dichiarato disponibile a lasciar scegliere luogo, data e ora al richiedente. Luca Bottura, brillante conduttore di Lateral, la rassegna stampa del mattino di Radio Capital ha aperto una sottoscrizione tra gli ascoltatori invitando loro anche a suggerire domande per Grillo. E, una volta raccolta e inoltrata la somma all’ex comico, lo aveva invitato in trasmissione per ieri mattina. Ma Beppe non si è fatto vivo, nonostante i numerosi solleciti inviati al suo staff. Poi, sull’onda delle polemiche, il leader pentastellato ha rimandato indietro i soldi versati che comunque saranno destinati a Genova. Ma a coloro che hanno aderito all’iniziativa di Bottura sarà rimasto l’amaro in bocca. E certo la popolarità di Grillo tra queste persone non sarà cresciuta. Non è la prima volta che un leader politico viene meno a un impegno assunto in maniera solenne e pubblica. Anzi, ormai fa eccezione il contrario. Lo stesso leader dei Cinque Stelle (e Bottura si è premurato di dimostrarlo) più di una volta si è contraddetto nelle sue dichiarazioni. Ma il bravo conduttore radiofonico ci ha dimostrato due cose. La prima è che anche chi fa professione di purezza e diversità dagli altri un giorno sì e un altro pure non è poi così dissimile. La seconda che un buon giornalismo di qualità e impegno può smascherare davanti ai cittadini anche con facilità le bugie dei nostri leader politici. Alla fine, quello di Bottura, è stato una sorta di Watergate in miniatura che ha messo a nudo Grillo, uno che con la stampa non è mai stato tenero, anzi spesso se non sempre riversa insulti e contumelie sulla categoria dei giornalisti. A volte sarebbero anche meritati, ma non nel caso di Bottura che ha riscattato un po’ tutta una categoria. In quanto a leader dei Cinque Stelle che ambisce a governare il Paese, forse farebbe bene anche a imparare ad ascoltarlo. E non a prenderlo in giro, utilizzando una disgrazia come l’alluvione. Perché le domande che gli avrebbero posto ieri mattina erano di cittadini curiosi di conoscere meglio la sua proposta politica. Peccato che le abbia ignorate. Purtroppo in politica, non esistono mosche bianche. Alla fine dei programma, Bottura ha detto che la giornata di ieri non avrebbe cambiato la storia ma il suo umore sì. E non solo il suo.
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