Una tassa che può
essere una risorsa

Arrivano i rinforzi per Como che vuole non solo tenersi i turisti, ma fare in modo che gli ospiti restino in città il più a lungo possibile, non solo in estate. Arrivano i soldi, 400mila euro, dalla tassa di soggiorno.

Un bel gruzzolo per dare un po’ di belletto alla città. Le dichiarazioni di intenti e buoni propositi ci sono, anche se pochi rispetto ai tanti soldi disponibili. Con tutti quei soldi si metteranno dei cerotti alla città che, dal primo maggio scorso, fa pagare ai turisti da 0,75 centesimi a 2,50 euro al giorno in più sul prezzo del pernottamento.

A forza di monetine nel salvadanaio sta entrando tanto denaro che, l’Amministrazione garantisce, tornerà alla città in termini di migliorie per chi a Como ci viene in vacanza e sistemazione di infrastrutture che serviranno anche ai residenti. Dei 400mila euro che entrano all’anno nel cassetto di palazzo Cernezzi 300mila verranno utilizzati per opere e 100mila per interventi di promozione turistica.

Tradotto significa che un po’ di soldi andranno portare entro fine anno l’ufficio turistico all’interno della stazione San Giovanni, un altro po’ servirà per sistemare i bagni pubblici vicino a piazza Matteotti, altri soldi ancora andranno a piantumare e sistemare piazza De Gasperi e a mettere in campo politiche per attrarre a Como i turisti anche in inverno. Tutto questo con 400mila euro, sono tanti soldi. Magari l’Amministrazione ha scordato di indicare qualche altro lavoro che s’impegna a portare a termine.

C’è da sperarci, visto che altrimenti il paragone tra la cifra ottenuta dalla tassa di soggiorno e le opere da fare con essa non reggerebbe il confronto con quello che stanno facendo altri comuni del lago. L’inchiesta di Gisella Roncoroni lo evidenzia con chiarezza. Basta prendere, solo per fare un esempio, il comune di Tremezzo.

Tremezzo con 82mila euro di tassa di soggiorno nel 2012, nel 2013 ha preventivato di incassare 125mila, ha organizzato l’ufficio turistico, compreso il personale, gli eventi estivi, stampato il materiale per promuovere le iniziative turistiche, posto le bandiere sul lungolago, sistemato i marciapiedi e una parte della segnaletica e altro ancora. Gli ultimi due interventi sono andati a vantaggio anche dei residenti. Non è poco, soprattutto se paragonato agli interventi preventivati da Como con 400mila euro (bagni, piante e infopoint).

Anche Bellagio si è data da fare non poco, e in più ha applicato la sua tassa di soggiorno fino ad un massimo di 2 euro e ha raccolto 230mila euro, che ha usato per organizzare gli eventi estivi, sistemare il lungolago e fare promozione turistica. È il comune che ha incassato di più sul lago dopo Como.

La tassa di soggiorno può essere una manna per il turismo comasco, a patto che, lo chiedono anche gli albergatori che sono scettici, molto scettici, i soldi fatti pagare ai turisti servano davvero a fare Como più bella. I 2,50 euro pagati dai turisti, non restino un gelato in meno che essi potrebbero comprare in città.

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