Anatomia della strage e ipotesi di complotto. Ecco la quarta puntata di Anime nere
Strage di Erba La ricostruzione della strage secondo gli innocentisti e com’è davvero andata. Nel podcast anche la voce di un’esperta di media
Il frastuono causato dalle teorie innocentiste, così simili alle teorie del complotto - come ci spiegherà Anna Sfardini, esperta di comunicazione - sono al centro della quarta puntata della seconda stagione di Anime nere: la strage di Erba. Il podcast de La Provincia ricostruisce le tesi di chi punta a chiedere la revisione del processo a carico di Rosa Bazzi e Olindo Romano. Tesi che hanno avuto l’effetto di rimescolare i tasselli dell’indagine sulla mattanza di via Diaz e di causare un gran rumore sull’intera vicenda. Rumore che ha finito per sovrastare la quiete della verità.
Allora siamo stati costretti tornare a quella gelida sera di dicembre. Siamo dovuti rientrare in quella maledetta palazzina del ghiaccio, al civico 25 di via Diaz a Erba. E abbiamo dovuto rivivere l’orrore per riuscire e ricostruire con esattezza una dinamica dell’omicidio chiara a tutti, tranne a chi sta cavalcando le tesi che vorrebbero i coniugi romani come vittime innocenti di una giustizia ingiusta.
Nel corso della puntata, che sarà on line - sul nostro sito, laprovinciadicomo.it, e sulle principali piattaforme podcast quali Spotify, Amazon Music e Spreaker - a partire dalle 15 di questo pomeriggio, abbiamo però come di consueto voluto andare oltre alla cronaca e all’approfondimento investigativo.
Abbiamo raccolto la voce di Anna Sfardini, docente universitaria, esperta di comunicazione e linguaggi della comunicazione per chiederle come mai, nonostante le sentenze, le prove, le certezze granitiche sulla colpevolezza di Rosa e Olindo, certe trasmissioni televisive mediaset siano riuscite a instillare il dubbio in milioni di italiani. L’esperta fa un’analisi di come la cronaca nera, negli ultimi anni, si sia trasformata in un genere meno giornalistico e più simile alle serie televisive. E di come l’uso di musica incalzante, di montaggi suggestivi e di storytelling d’effetto unite a immagini suggestive possono finire per indirizzare l’opinione pubblica.
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