Caglio, la mamma oltre il vetro della Rsa
Ospiti e familiari sono ancora vicini
Tutti “negativi” i 54 degenti di Villa Dossel sottoposti a tampone. Una vetrata permette ai parenti di rivedere le persone care dopo due mesi
Non il tablet o il collegamento con la videochiamata, non solo. A Villa Dossel, la casa di riposo del Comune di Caglio affidata in gestione alla Kos Care, sono andati oltre e per la prima volta dopo due mesi di chiusura sono riprese le visite dei parenti in una forma decisamente più originale ed efficace. Adesso a Villa Dossel genitori e figli, nonni e nipoti, si possono vedere attraverso una vetrata che si affaccia sul giardino della Rsa.
All’interno ci sono gli ospiti, all’esterno le persone emozionate quasi alle lacrime nel vedere i loro cari in buone condizioni. Si parla il linguaggio degli occhi in molti casi, chi può filma l’incontro per farlo rivedere poi a casa e rassicurare tutti. Gli sguardi che si cercano da una parte all’altra del vetro, con le mani che sembrano sfiorarsi. Quante volte in questi due mesi si è detto della mancanza di un sorriso, di una carezza tra le persone costrette all’isolamento per essere tutelate. In particolare quelle anziane. E forse non è un caso che i 54 ospiti di Villa Dossel siano stati sottoposti tutti a tampone: nessun contagiato, tutti “negativi”. «Adesso stiamo sottoponendo a tampone anche i i dipendenti ma siamo fiduciosi» spiega il direttore Massimo Battegazzore. «A nostre spese abbiamo sottoposto a tampone tutti i 54 ospiti, ripeteremo il test ogni 15 giorni per tenere monitorata la situazione». C’è una ragione per una realtà differente rispetto a molte altre in cui si sono registrati lutti e polemiche? «Dal 24 febbraio abbiamo concesso la visita di 30 minuti a un solo familiare, dal 5 marzo abbiamo chiuso la struttura». E adesso la vetrata con sguardi che valgono più di mille parole.
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