Cantù, «Strani incidenti agli autobus»
Adesso Spt chiede chiarimenti
La presidente Viganò ha formalizzato ad Asf la richiesta di una relazione sui 4 episodi Acquistato un terreno (300mila euro) in via Grandi: «Costruiremo un nuovo deposito per Cantù»
Sabotaggio è una parola troppo grossa che anche Spt, la società pubblica proprietaria al 51% di Asf, l’azienda del trasporto, sembra respingere. Con un «ma». Perché, quantomeno, sui quattro episodi che hanno lasciato a terra i passeggeri nelle scorse settimane, resta il dubbio della stranezza. «Non sono così ingenua da immaginare che quattro episodi di questo genere possano essere indicativi - dice Licia Viganò, presidente di Spt - non posso immaginare e non voglio immaginare altro. Certo è che è un po’ singolare quanto accaduto. E richiede attenzione. Ed è il motivo per cui con il Cda di Asf siamo in contatto quasi quotidiano anche su molti altri temi». Si scopre che Spt, a dicembre, ha acquistato un terreno dietro l’area di via Grandi dove oggi i bus, da quasi tre anni, sono lasciati sotto la pioggia e il sole. Obiettivo: costruire un nuovo capannone per i mezzi.
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