Caro bollette, scoppiano i conti comunali
Il caso L’assessore Redaelli: «Entro fine agosto il costo aggiuntivo per luce e gas supererà i trecentomila euro». Preoccupato il sindaco Caprani: «I prezzi resteranno alti ancora a lungo». L’ipotesi di pannelli solari e caldaie green
Le bollette di luce e gas adesso fanno paura.
Tra i tanti pensieri della nuova amministrazione, a partire dal sindaco Mauro Caprani, ci sono i costi energetici alle stelle: dallo Stato stanno arrivando aiuti per coprire le spese impreviste, ma non basteranno. Il rischio, nel 2023, è di dover recuperare i soldi altrove tagliando altri capitoli di bilancio.
Per comprendere la situazione è bene dare qualche numero. Quest’anno, dal primo gennaio al 14 luglio, il Comune di Erba ha speso 587.273 euro di energia elettrica e 325.593 euro di gas; in tutto il 2021 ha speso 612.910 euro di energia elettrica e 270.111 euro di gas. Le cifre - estrapolate dal portale soldipubblici.gov.it - parlano da sole: in sei mesi e mezzo la spesa per il gas ha già superato quella sostenuta nel 2021, con l’energia elettrica quasi ci siamo.
Variazione
Venerdì sera il consiglio comunale approverà una variazione di bilancio a seguito dell’arrivo di un contributo statale di 63.178 euro. «È una prima tranche di aiuti - ha detto l’assessore Matteo Redaelli nel corso dell’ultima conferenza dei capigruppo - e posso annunciare che è già arrivata una seconda tranche da 40mila euro».
Lo stesso assessore ha tracciato un quadro a tinte fosche. «Nel primo quadrimestre del 2022 - ha detto - abbiamo già sforato 170mila euro rispetto alle previsioni di spesa energetica. Gli uffici hanno fatto una proiezione, ad agosto lo sforamento supererà abbondantemente i 300mila euro».
Se dallo Stato per ora sono arrivati poco più di 100mila euro, è facile comprendere il problema. «Lo Stato - ha concluso Redaelli ci sta aiutando con questi stanziamenti, ha dato anche la possibilità di utilizzare parte dei proventi delle multe per sopperire a questi rincari»: certo non si potrà andare avanti così a lungo.
Da quando si è insediato a Palazzo Majnoni, il sindaco Caprani pensa spesso alle bollette. «I rincari energetici sono il fattore da sindaco mi preoccupa più - ha ribadito più di una volta a La Provincia - per due motivi: prima di tutto lo Stato non potrà andare avanti a lungo con questi stanziamenti, che coprono comunque solo una parte dei rincari; in secondo luogo temo che i prezzi resteranno alti per un periodo di tempo lungo e certo non torneranno più alle quote a cui eravamo abituati fino allo scorso anno».
Criticità
Sul lungo termine, per fronteggiare le bollette astronomiche, l’amministrazione Caprani punta sulle energie rinnovabili (in campagna elettorale si è parlato posare pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici) e sull’installazione di caldaie “green” di ultima generazione: servirà però del tempo e bisognerà trovare fonti di finanziamento ad hoc.
Le criticità sono tutte sul breve-medio termine. Da qui alla fine dell’anno i conti si faranno quadrare in qualche modo, sfruttando anche gli stanziamenti dello Stato, ma quando si tratterà di predisporre il bilancio preventivo 2023 le spese energetiche - aggiornate al nuovo mondo - andranno coperte in altro modo. Se la coperta è corta, non resterà che tagliare altrove.
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