Castelmarte: rubano e mangiano
Poi la fuga con preziosi per 10mila euro

La proprietaria: «Erano i ricordi di una vita»

La festa di Carnevale i ladri la fanno in un’abitazione del paese, entrano, bevono e mangiano presumibilmente mentre ci sono le mascherine in centro e le residenze restano vuote.

Alla fine il bottino è ingente con i preziosi storici di famiglia a e contanti, per circa 10mila euro complessivi. I proprietari, mamma e figlia di 50 e 20 anni, chiedono a chiunque avesse visto qualcosa di sospetto di segnalarlo alle forze dell’ordine. I ladri oltre ai soldi hanno preso una birra dal frigo e pare abbiano mangiato anche un piatto di pasta già pronto.

Il furto è stato compiuto il 5 marzo nel pomeriggio, quando in paese c’era la sfilata di Carnevale, e i ladri sono entrati in un’abitazione sul confine con Proserpio. Come solitamente accade in questi casi i ladri hanno forzato la porta – finestra al piano terra e buttato tutto per aria nell’appartamento.

I ladri si sono mossi nel primo pomeriggio: «Siamo in un condominio su più piani e in questo momento c’è un cantiere con i ponteggi quindi per i lavori in corso non era neppure possibile tenere attivo l’allarme – spiega la proprietaria di casa - I ladri sono entrati nel giardino scavalcando la recinzione, poi hanno dapprima cercato di forzare la porta – finestra, non riuscendoci hanno rotto il vetro e con qualche oggetto ricurvo sono riusciti a girare la maniglia. Non c’era nessuno in casa quel giorno, dalle 14 alle 22 però una vicina dice di aver sentito qualcosa già poco dopo le 14 e anche il fatto che il frigo, lasciato aperto, fosse completamente scongelato fa pensare abbiano agito sul presto».

In casa hanno fatto un vero e proprio disastro: «Fortunatamente sono entrata io prima di mia mamma ed ho messo un poco a posto, hanno preso il contenuto di armadi e cassetti e buttato tutto sul letto o per terra. Era una situazione desolante».

Il bottino però è stato ingente: «In contanti non c’era molto, circa trecento euro, mentre avevamo diversi preziosi di mia mamma e di mia nonna, quest’ultimi anche dall’importante valore affettivo: si parla di oggetti raccolti in circa 50 anni. Non abbiamo ancora una cifra precisa ma non siamo lontani dai 10mila euro di valore».

(Giovanni Cristiani)

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