Cocaina a fiumi a Erba, 4 in manette
I carabinieri identificano 22 clienti
L’inchiesta Gruppo di erbesi accusato di spacciare quotidianamente da almeno dieci anni a Crevenna, Arcellasco, al Lambrone ma anche in centro
Sul suo personalissimo taccuino ha totalizzato la bellezza di 22 clienti dell’Erbese, tutti con il vizio della cocaina, che da anni si riforniscono di droga da lui, 33 anni, nato e residente a Erba ora raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai carabinieri della stazione di Erba. Oltre a lui altre tre persone, anche loro nate e residenti in città, sono finite al Bassone: una donna di 48 anni e due uomini di 34 e 49 anni. Sotto inchiesta altri due indagati: un uomo di 34 anni di Albavilla e un cittadino tunisino con casa a Canzo. Questi ultimi venivano usati, saltuariamente, per le consegnare la droga.
A confezionare le pesantissime accuse ( la Procura contesta oltre 600 cessioni, agli altri tra le 200 e le 500) sono le testimonianze pazientemente raccolte, in mesi d’indagine, dai carabinieri di Erba.
L’inchiesta è nata lo scorso mese di ottobre quando l’auto di un erbese è stata presa a colpi di pistola nel corso della notte. Il sospetto - che poi in realtà si è rivelato inconcludente- è che dietro a quegli spari vi fosse una lite tra il proprietario dell’auto crivellata di colpi e un uomo con cui questi aveva litigato le settimane precedenti. Lo stesso poi arrestato In realtà, come detto, sul fronte degli spari non è emerso nulla, in compenso le intercettazioni telefoniche a carico del trentatreenne erbese hanno subito fatto emergere un’intensissima attività di spaccio di droga.
Attività super organizzata. A disposizione dei vari tossicodipendenti vi era un unico numero di cellulare, un vero e proprio call center, a cui di volta in volta rispondevano - sempre stando all’accusa ipotizzata dalla Procura - i quattro arrestati. A disposizione dei clienti vi erano tagli precisi di cocaina: la dose piccola, ovvero 0,3 grammi per 30 euro, e la dose grande, 0,4 grammi per 40 euro.
Uno dei luoghi più gettonati era il parcheggio di fronte alla chiesa di Crevenna e quello del cimitero di Arcellasco. Ma i passaggi volanti di droga sarebbero stati organizzati anche in un’area di sosta privata di via Volta, in un parcheggio di via Majnoni, nelle vicinanze della zona boschiva nei pressi del centro del Lambrone e saltuariamente anche nella zona dell’ex tribunale.
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