Condono meglio delle sanzioni
Erba recupera 300mila euro di Imu

La strategia di rientro bonario per le somme non pagate sta fruttando i primi incassi: hanno aderito 12 contribuenti, alcuni dei quali debitori di grandi importi

Quando si tratta di recuperare le tasse arretrate, i condoni e i piani di rientro “bonari” rendono più delle procedure giudiziarie. Il discorso vale certamente per Erba, una città che nei mesi passati è riuscita a riscuotere più di 300mila di vecchie partite Imu.

A seguito dell’emergenza Covid-19 e della crisi economica, in ogni caso, quest’anno sarà difficile replicare la performance: l’assessore alle finanze Gianpaolo Corti si aspetta un inevitabile calo delle entrate fiscali.

Partiamo dai successi sul fronte della lotta all’evasione. I numeri emergono dal rendiconto di gestione 2019 approvato nei giorni scorsi dalla giunta. «Tra avvisi di accertamento Imu del 2019 e degli anni precedenti - spiega nella sua relazione la dirigente del settore finanziario, Letizia Rossini - sono stati riscossi 304.414 euro». Un risultato «reso possibile dalle misure adottate dal Comune volte a incrementare le riscossioni».

La sorpresa è che queste misure non hanno niente a che vedere con il pugno duro. Anzi: «In particolare - ricorda la dirigente - nel mese di giugno 2019 è stata adottata la definizione agevolata delle entrate tributarie iscritte nelle ingiunzioni fiscali notificate fino al 31 dicembre 2017, alla quale hanno aderito 12 contribuenti (alcuni dei quali con importi di grande entità)».

La Provincia parlò di quella “definizione agevolata” chiamandola con un altro nome, che forse rende meglio l’idea: un “maxicondono”.

(Luca Meneghel)

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