Davide, un’impresa
identica al fratello
Il suo Everest in bici

Cucciago«È stata dura. Faceva caldo e non dormivo da 30 ore»

Prendi la grande passione per la bicicletta e per il Bisbino; unite alla grande sfida e alla voglia di mettersi alla prova in un’impresa al limite delle proprie forze.

Questa è l’Everesting l’impresa che ha portato a termine Davide Cappelletti, che, in un solo giorno, ha scalato, per ben 9 volte il monte Bisbino, accumulando alla fine un dislivello complessivo di 8.848 metri, guarda caso esattamente l’altezza dell’Everest.

Il cucciaghese (31 anni) è così entrato nel ristretto gruppo di atleti che il gruppo di ciclisti australiani The Hells 500, “inventori” di Everesting, ha ammesso nella Hall of fame. Raggiungendo il fratello Mauro che ha compiuto l’avventura sulla Colma di Sormano.

«L’idea di fare questa pazzia ci è venuta assieme, due anni fa -spiega Davide Cappelletti che nella vita di tutti i giorni gestisce uno show room di un famoso brand di costumi a bagno -.Così ci siamo allenati assieme e poi però ognuno ha scelto la sua montagna preferita».

Davide ha voluto affrontare il Bisbino che non è proprio una passeggiata. Alla fine è salito nove volte per un totale di  246 km, in 19 ore e 48 minuti in sella alla Cannondale Synapse. Una faticaccia immensa che però è stata subito dimenticata quando al “traguardo” , è stato accolto da papà Renzo («è lui che ha trasmesso a me e mio fratello, la passione per la bicicletta») con una bottiglia di champagne, dalle lacrime di felicità di mamma Piera, che è sempre rimasta lì, sin dalle prime ore della notte e dall’abbraccio dei tanti amici, che lo hanno sostenuto (e hanno festeggiato con fumogeni, in un clima da stadio). «Non lo nascondo:è stata dura -c onfessa Cappelletti -.La “prima volta” è stata all’una di notte - volevo finire prima del tramonto- e ho conquistato l’”Everest” solo alle 20.44».

La crisi c’è stata, come era prevedibile. «È arrivata nel pomeriggio -anche perché domenica faceva veramente caldo - quando ero sveglio da trenta ore:l’adrenalina mi aveva impedito di dormire il giorno prima». L’idea di mollare però non ha mai sfiorato il cucciaghese. «Non potevo mollare:sognavo quel giorno da due anni e non potevo lasciare che la stanchezza prendesse il sopravvento. In quel momento -prosegue Cappelletti -mi hanno aiutato la trentina di amici che mi hanno seguito. In particolare devo dire grazie a Davide Belfiore che è sempre rimasto accanto a me, al mio fianco, salendo anche lui in bicicletta».

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