Discarica abusiva in fiamme
Arrestata donna di Lomazzo
L’inchiesta Traffico illecito di rifiuti Blitz della polizia In carcere anche un uomo domiciliato a Ponte Lambro
Ci sono anche due comaschi tra le 15 persone raggiunte ieri mattina da un’ordinanza di custodia cautelare «responsabili a vario titolo di traffico illecito di rifiuti, attività di gestione non autorizzata e intestazione fittizia di beni». Le indagini della squadra mobile di Milano, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia, sono partite dall’incendio del capannone della “Ipb” di Milano, distrutto in un incendio doloso divampato il 14 ottobre dello scorso anno.
Amministratore della Ipb era una donna di 63 anni di Lomazzo (finita agli arresti domiciliari), nominata alla guida della società proprio il giorno prima dell’incendio del capannone di Milano. In realtà la donna era un prestanome. L’ amministratore di fatto della Ipb e uno dei principali indagati dell’operazione della squadra mobile, dirà: «Le ho chiesto il favore di rivestire solo formalmente la carica di amministratore non dovendo fare nulla. Lei non lavorava e lo ho proposto 2500 euro al mese, per quell’incarico». Gli inquirenti, però, ritengono che la donna «non si è limitata a far da prestanome».
Secondo gli inquirenti è «altamente probabile» che l’incendio nel quale il 14 ottobre è stato dato fuoco a circa 13 mila metri cubi di rifiuti stoccati nel capannone della società amministrata dalla donna di Lomazzo, «sia servito per smaltire illegalmente» rifiuti «per i sopravvenuti ostacoli (...) a trasferirli in altri siti, oppure a nascondere le prove del traffico svolto dagli indagati dopo il sopralluogo di pochi giorni prima della polizia locale e del personale di Città Metropolitana e la conseguente scoperta» della presunta discarica abusiva.
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