Don Roberto, sei i premiati
«Il mondo è migliore
grazie al loro impegno»

Il vescovo: «Ha indicato alle coscienze la solidarietà» - Don Giusto: «Chi lo ha ostacolato gli chieda perdono»

Nel segno di don Roberto, ma con l’obbligo «di chiedergli perdono» per tutte le volte che la città ha ostacolato la sua missione di carità. Como ricorda il sacerdote ucciso un anno fa premiando quegli esempi di volontariato che ricordano l’impegno e la missione del prete di San Rocco.

I premi alla benemerenza don Roberto Malgesini sono stati distribuiti ieri, a Villa Gallia. Sei i nomi delle realtà e delle associazioni insignite: insieme all’Ambulatorio medico “Casa Santa Luisa”- comunità suore vincenziane, le Pie Madri della Nigrizia di Erba, l’associazione “Erone onlus”, Mauro Mascetti della Croce Rossa, e Franco Brioschi di Lurago d’Erba, è stato premiato anche don Giusto Della Valle, che nel ritirare il riconoscimento ha parlato di don Roberto sottolineando come, mentre se ne celebra il ricordo, sia importante anche chiedere perdono per tutte le volte in cui la città non ha saputo accompagnarlo nel suo cammino di solidarietà: «La richiesta di perdono deve venire da tanti di noi, non si può dire condivido se si è stati osteggiatori».

Il premio è stato istituito lo scorso giugno dal Consiglio Provinciale e fortemente voluto dal presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca: «Don Roberto, con il suo essere a servizio di ogni fragilità con infinita generosità e umanità, anche nella morte continua ad avere qualcosa da insegnarci. Un insegnamento di carità su cui tutti noi rappresentanti delle Istituzioni dovremmo riflettere e da cui dovremmo prendere spunto per il nostro agire». A rappresentare queste stesse istituzioni ieri sera hanno assistito alla cerimonia il sindaco Mario Landriscina e Andrea Polichetti, prefetto di Como.

Il vescovo Oscar Cantoni, ha rimarcato: «L’esperienza di Don Roberto ha aiutato la coscienza delle persone a svegliarsi al senso della solidarietà e dell’impegno nei confronti degli ultimi, per costruire una città di fratelli, un ideale che non si conquista con un tocco di bacchetta magica. È così però che nasce la possibilità di costruire un mondo migliore, fatto di persone che con generosità ogni giorno cercano di fare qualcosa a sostegno degli altri, con azione fraterna e amicale».

Non è stato un caso che i premiati di ieri sera vengano tutti dal mondo del volontariato, come ha sottolineato Bongiasca, perché la gratuità costituisce il centro della loro azione, così come era per don Roberto. Le motivazioni a sostegno della loro candidatura e premiazione ruotano intorno a un filo rosso comune: la disponibilità a mettersi a servizio degli altri, soprattutto degli ultimi.

Nelle parole del presidente della Provincia i premi assegnati – realizzati dall’architetto Paolo Albano e rappresentanti il profilo, a capo chino, di don Roberto – vogliono essere anche un tentativo di pensare al volontariato e a chi lo pratica non più come un’eccezione ma come una buona consuetudine. Due premi sono inoltre stati assegnati alla memoria dell’ingegner Alessandro Rossi e di Riccardo Lingeri, ricordati per l’importante servizio svolto in vita nei confronti del prossimo.

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