Dopo l’allarme arriva la buona notizia
«Le scuole di Crevenna sono in salvo»
La mobilitazione tra cittadini e politici erbesi ha funzionato: già 11 iscritti alle elementari. Ne servirebbero 15 per mantenere le classi. Il vicesindaco Rivolta: «Ho piena fiducia»
Dalla preside agli insegnanti, passando per le mamme e il vicesindaco-senatore. La mobilitazione per salvare il plesso scolastico di Crevenna ha colpito nel segno: per il prossimo anno scolastico è stato confermato l’avvio della prima elementare, che ha seriamente rischiato di scomparire per mancanza di un numero sufficiente di iscritti.
dati ufficiali sono ancora bassi (undici iscrizioni a fronte delle quindici richieste), ma diversi fattori hanno contribuito alla salvezza del plesso.
Le prime rassicurazioni arrivano da parte di Anna Toffoletti, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Puecher (a cui fanno capo tutte le elementari e medie statali della città). Nei mesi passati la preside ha girato casa per casa per raccogliere iscritti, fermi a quota otto: il problema è che l’Ufficio Scolastico Territoriale di Como richiede almeno 15 alunni per far partire la prima elementare. Una classe che non era stata inserita nel piano scolastico 2019-2020.
«Attualmente - spiega Toffoletti - sono in attesa della conferma dell’undicesima iscrizione. Ho piena fiducia che la classe, in considerazione della particolare situazione del plesso, sarà confermata anche in organico di fatto».Tra coloro che si sono spesi per salvare il plesso c’è il vicesindaco Erica Rivolta, la senatrice della Lega che poche settimane fa è riuscita a portare in città il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti per un’incontro informale con tutti i docenti erbesi.
Non è da escludere che il ruolo istituzionale della Rivolta abbia avuto un peso, certo il vicesindaco ha promosso per mesi le bellezze di un plesso scolastico moderno, immerso nel verde, con uno staff di maestre molto apprezzate dai genitori. Per Rivolta la classe è ormai salva, anche se non rinuncia a cercare nuovi iscritti. «La mobilitazione è servita - commenta la senatrice - quando le famiglie, le maestre e le istituzioni lavorano fianco a fianco i risultati si vedono».
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