Epatite sospetta in bimba di 17 mesi
Ricoverata all’ospedale di Erba
In cura dal 24 aprile al “Fatebenefratelli”. Il primario Focarile: «Sta migliorando, continuiamo gli accertamenti». L’allarme nazionale
Una bimba di 17 mesi è ricoverata all’ospedale Fatebenefratelli per un caso sospetto di epatite di origine sconosciuta, una patologia riscontrata prima nel Regno Unito e in seguito in numerosi Paesi europei.
«Dobbiamo ancora concludere gli accertamenti - dice Fabio Focarile, primario di pediatria - ma è molto probabile che rientri nella casistica di cui tanto si parla. La piccola paziente è sotto osservazione e in via di miglioramento».
La bimba ha 17 mesi e risiede in un paese in Provincia di Lecco. «È arrivata da noi nel pomeriggio di domenica 24 aprile - dice Focarile - e già da due giorni aveva febbre e vomito. Dopo aver rilevato valori elevati di transaminasi epatiche, abbiamo avviato tutti gli accertamenti del caso che si concluderanno nei prossimi giorni. Sembra compatibile con i casi di epatite di origine sconosciuta riscontrati a livello nazionale ed europeo».
In attesa di una risposta certa, come previsto il Fatebenefratelli ha segnalato il caso come probabile a Regione Lombardia. «Il centro di riferimento resta l’ospedale di Bergamo, siamo in contatto con la loro unità di operativa di epatologia che ci ha fornito le indicazioni terapeutiche. Fortunatamente le condizioni di salute della bimba sono in via di miglioramento, ad oggi non c’è motivo di pensare a una trasferimento nella struttura bergamasca».
«L’Oms ci racconta che questa epatite colpisce i bambini sotto i dieci anni, i piccoli hanno febbre e vomito per diversi giorni. Spesso di manifesta anche l’ittero, che non è presente nella nostra paziente: nel suo caso la malattia era di insorgenza molto recente quando è arrivata in ospedale» aggiunge il medico
Mamme e papà devono fare attenzione quando febbre e vomito proseguono per diversi giorni, senza risolversi, e quando la pelle assume un colore giallognolo. «Altri sintomi come diarrea e problemi respiratori - dice il pediatra - non sono correlati a questa patologia». Il protocollo prevede l’attivazione di cure specifiche quando si prospetta un’insufficienza epatica: molti casi si risolvono positivamente senza arrivare a quello stadio.
L’allarme è partito dal Regno Unito dove da gennaio ci sono state oltre cento segnalazioni. In seguito casi sospetti sono emersi in diversi Paesi europei: in Italia, stando all’ultimo report aggiornato al 22 aprile, i casi sospetti - sospetti, non confermati - sono 11. Un dato che a cinque giorni di distanza va probabilmente visto al rialzo.
(Luca Meneghel)
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