Erba, 15 le Comboniane morte
Addio a suor Letizia di Suello
Continua la strage del Covid nell’istituto di Buccinigo
All’hub di Lariofiere gli anziani marciano al ritmo di mille al giorno per ricevere il vaccino BioNTech-Pfizer. Intanto a Buccinigo, a pochi chilometri di distanza, cresce il numero delle suore comboniane morte a causa del coronavirus. Nel pieno della terza ondata, a Erba convivono la speranza per un futuro libero dai contagi e un presente in cui il Sars-CoV-2 continua a fare vittime. Inaugurato martedì 30 marzo con le prime 330 inoculazioni, l’hub di Lariofiere ha presto superato le 700 vaccinazioni giornaliere e si è assestato ora a quota mille utenti al giorno. La macchina - messa in piedi da Asst Lariana, Lariosoccorso e Protezione Civile - marcia senza intoppi. Lunedì 11 aprile - nel giorno in cui aprirà anche l’hub di Villa Erba a Cernobbio - in viale Resegone arriveranno i primi anziani di età compresa fra i 75 e i 79 anni; le prenotazioni sul portale lombardo sono state al di sotto delle attese, tanto che la Regione ha già aperto le iscrizioni per chi ha da 70 a 74 anni: diversi erbesi che rientrano in questa fascia hanno già ottenuto l’appuntamento tra il 20 e il 30 aprile.Fare presto e vaccinare il più possibile resta l’unica arma a disposizione per contrastare la terza ondata di Covid-19: il focolaio di coronavirus che si è sviluppato nella prima di metà di marzo all’interno dell’Istituto Pie Madri della Nigrizia, a Buccinigo, sta lì a ricordarlo. Il conto delle missionarie decedute dopo essere state contagiate sale a quota 15. L’ultima è suor Letizia Zona: originaria di Suello, aveva 90 anni ed è morta all’ospedale Fatebenefratelli di Erba dove era stata ricoverata a seguito dell’aggravamento dei sintomi.Il sindaco di Suello, Giacomo Angelo Valsecchi, le ha dedicato un messaggio di cordoglio. «Vogliamo ricordarla con affetto, nella sua vocazione di suora missionaria comboniana, partita da Suello nel 1953 alla volta dell’Africa. Suor Letizia ha prestato la sua opera in Eritrea ed Etiopia come infermiera fino al 1984, quando è dovuta rientrare in Italia a causa della guerra civile. Qui si è poi presa cura delle consorelle malate e anziane nelle varie case della congregazione». Una vita al servizio degli ultimi, poi il ritorno in patria. Negli ultimi anni era approdata alla casa di Buccinigo, per trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita insieme alle consorelle. Anche per lei il virus è stato fatale.
( Luca Meneghel)
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