Erba, “libera uscita” dopo 18 mesi
Pranzo a casa per gli ospiti di Ca’ Prina
Le nuove linee guida della Rsa: gli anziani potranno lasciare la struttura due volte al mese. Il presidente medico Rigamonti: «Il mio consiglio è di aspettare la terza dose a metà ottobre»
Ca’ Prina fa un altro passo verso la normalità: gli anziani possono finalmente lasciare la struttura per trascorrere del tempo a casa con i parenti. Dovranno seguire regole molto rigide, ma tutto sarà più sicuro una volta che avranno ricevuto la terza dose del vaccino anti-Covid.
Tra i residenti in città restano intanto 1.493 no-vax che non hanno ancora ricevuto la prima dose, anche se dal 15 ottobre il Green pass sarà necessario per lavorare.Le nuove linee guida della Rsa sono entrate in vigore a ottobre. «I nostri anziani hanno avuto il divieto di uscire per un anno e mezzo - ricorda il presidente Alberto Rigamonti - è il momento di consentire le uscite. Il mio consiglio da medico è di aspettare la terza dose del vaccino anti-Covid che verrà somministrata nella seconda metà di ottobre: abbiamo già prenotato i medicinali, sarà Moderna per tutti, sette medici riusciranno a inoculare il vaccino a duecento anziani di due giorni».
Le disposizioni sono state definite dalla direttrice sanitaria Antonella Biffi, dalla consulente virologa Tiziana Quirino e dal dottor Giuseppe De Leo, consigliere delegato agli aspetti sanitari. Le uscite avverranno su richiesta degli anziani e dei parenti, è previsto un massimo di due uscite al mese per ogni ospite.
«La valutazione sull’opportunità di consentire l’uscita - specifica il regolamento - resta comunque in capo al medico di riferimento dell’ospite e alla direzione sanitaria».
I parenti dovranno firmare un patto di corresponsabilità, impegnandosi a fare in modo che «durante tutto il periodo trascorso fuori dalla residenza siano seguite le norme richieste per la prevenzione dell’infezione da Covid-19»: igiene delle mani, distanziamento sociale e uso della mascherina, adeguato ricambio d’aria e sanificazione delle superfici. A tutti gli ospiti verrà effettuato poi un tampone di controllo il quinto giorno dopo l’uscita.
«L’ospite - chiarisce Rigamonti - potrà incontrare solo persone munite di Green pass, anche se si tratta di una visita in abitazione privata. Chiediamo ai parenti di non portare gli anziani in luoghi affollati e di evitare il contatto stretto con i bambini di età inferiore ai sei anni. Il familiare che viene a prendere l’anziano dovrà tenere traccia di tutte le persone con cui è stato a contatto l’ospite nel corso dell’uscita».
Sembrano regole molto rigide, ma se pensiamo che da 18 mesi queste persone non possono uscire dalla Rsa è comunque una grande conquista. «Senza contare - conclude Rigamonti - che quando tutti avranno a ricevuto la terza dose, o la seconda dose per chi è stato malato di Covid-19 e ne ha ricevuta una sola, saremo tutti più sicuri».
(Luca Meneghel)
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