Erba, la piazza resta un cantiere
L’idea: «Recuperiamo il battistero»

Si sta lavorando per restaurare i portici, poi l’arrivo degli arredi: conclusione a febbraio. Ghioni: «Riportiamo alla luce i reperti paleocristiani». L’assessore: «Intervento troppo costoso»

Le impalcature al posto delle luminarie, ancora nessun arredo. Per piazza del Mercato è un Natale da lavori in corso: la conclusione non si vedrà prima di febbraio, sempre che il maltempo non ci metta lo zampino. Intanto Enrico Ghioni del Pd propone di riportare alla luce il battistero paleocristiano sepolto sotto il sagrato di Sant’Eufemia: un’ipotesi suggestiva ma molto costosa, la priorità resta la sistemazione della copertura della chiesa.

Lo sprint in piazza del Mercato non c’è stato. I lavori di sistemazione dei portici che si sarebbero dovuti concludere il 18 dicembre sono in pieno svolgimento, dell’arredo atteso entro la fine dell’anno nessuna traccia. Il cantiere ha comportato l’impossibilità di adornare i portici con le luminarie, con buona pace dell’aria natalizia che sempre si respirava nella piazza in cui molti giovani si ritrovano la notte della Vigilia.

L’assessore ai lavori pubblici, Francesco Vanetti, invita a guardare a febbraio. «Dalle ultime notizie che ho avuto dai nostri funzionari il termine resta quello, tanto per la conclusione del restauro dei portici quanto per la posa degli elementi di arredo (panchine e fioriere, ndr). Sempre che il maltempo o il gelo nelle prossime settimane non comportino altri rallentamenti, speriamo proprio di no».

Nell’attesa, dalle parti del Pd arriva una proposta interessante che verrà discussa lunedì sera in consiglio comunale. Il consigliere Ghioni chiede di riaprire alla vista del pubblico i resti del battistero paleocristiano sepolto sotto il sagrato di Sant’Eufemia, a due passi dai portici.

«Nel 1994 - ricorda - l’amministrazione avviò una campagna di scavi con il supporto dei musei di Erba e Como per riscoprire il battistero che risale al V-VII secolo. La carenza di risorse non permise purtroppo di proseguire con il progetto di valorizzazione, tanto che i resti vennero nuovamente coperti».

Quella campagna di scavi ebbe effettivamente grande risonanza, ma finì con una delusione. L’ideale sarebbe rendere visibili i resti con una pavimentazione trasparente e adeguata illuminazione. Una bella idea, dice Vanetti, ma resta da capire quanto sia praticabile con i tempi che corrono.

«Ho girato l’interpellanza di Ghioni alla conservatrice del Civico Museo, Clelia Orsenigo, per capire quali siano le strade praticabili. Pensare a un intervento solo comunale mi sembra molto difficile, si parlerebbe di centinaia di migliaia di euro».

Senza contare che la chiesa di Sant’Eufemia ha anche altri problemi. A seguito di piccoli crolli registrati nei primi mesi del 2020, servono interventi di manutenzione straordinaria sulla copertura della navata e del campanile: per intervenire la Comunità Pastorale deve raccogliere però fondi sufficienti, si parla di 30-50mila euro.

Negli ultimi due anni l’associazione Quei del Masigott avrebbe voluto raccogliere offerte per questo scopo, ma il Covid-19 ha bloccato due edizioni della storica sagra d’autunno e di conseguenza ha limitato le donazioni.

(Luca Meneghel)

© RIPRODUZIONE RISERVATA