Erba, suor Anna vittima del Covid
«Comboniane sempre vicine alla gente»
È la sedicesima missionaria uccisa dal virus a Buccinigo. Il vescovo ausiliare Martinelli: «Vivono una tragedia consapevoli dell’affetto di molte persone»
L’ultimo decesso risale alla mattina di sabato 10 aprile. Anna Regina Pagani, originaria di Oltrona di San Mamette, aveva 96 anni ed era una delle 70 missionarie Comboniane contagiate dal Covid-19 nell’Istituto Pie Madri della Nigrizia di Buccinigo. Nel giro di un mese, il conto delle vittime sale a 16. Dall’arcidiocesi di Milano arrivano i pensieri e le preghiere del vescovo ausiliare monsignor Paolo Martinelli. Anna Regina Pagani è morta nell’istituto di via Como dove stava trascorrendo in pace gli ultimi anni di vita; altre missionarie sono decedute negli ospedali del territorio. «Per tutte - fanno sapere dalla parrocchia di Buccinigo - sono previste le normali esequie. Il convento è chiuso a causa dei contagi, i funerali si svolgono nella chiesa parrocchiale. Purtroppo questi momenti sono poco partecipati. Le consorelle non possono uscire per assistere alla funzione e se ci sono dei parenti vivono spesso in paesi lontani».L’ultimo saluto in chiesa, in ogni caso, è garantito per tutte. La pandemia e il focolaio che si è sviluppato all’interno dell’istituto hanno comportato il massimo isolamento, ma almeno con il pensiero e le parole tanti sono vicini alle Comboniane di Buccinigo. Monsignor Martinelli, vicario episcopale di Milano per la vita consacrata, si informa quotidianamente sulla situazione delle missionarie ospitate a Erba. In tarda mattinata, era già a conoscenza del decesso avvenuto poche ore prima. «Siamo in contatto costante con alcuni referenti - dice il vescovo ausiliare - riceviamo le notizie e le riportiamo all’arcivescovo Mario Delpini. Accompagniamo le sorelle con la preghiera, ci informiamo per capire se ci siano dei bisogni particolari. Abbiamo un rapporto profondo con le Comboniane. Purtroppo quanto sta avvenendo a Erba non è un caso isolato. Nella nostra diocesi di Milano ci sono stati focolai in diverse realtà di vita consacrata anche nel corso delle prime due ondate di coronavirus, magari di dimensioni inferiori ma comunque molto gravi».A gennaio 2021, ad esempio, si è registrato un focolaio di Covid-19 nella casa di riposo del Pime a Rancio di Lecco: anche in quel caso, a farne le spese, sono stati i religiosi più anziani. «Sono realtà che vengono profondamente segnate. Partecipiamo pienamente alla tragedia che stanno vivendo, la vita consacrata è molto esposta al contagio». Vale ovviamente anche per le Comboniane più giovani, «sempre in prima linea per mostrare la loro vicinanza alla gente». L’istituto di Buccinigo, conclude monsignor Martinelli, «è una casa per suore anziane che hanno trascorso anni in giro per il mondo, mettendo la loro vita al servizio di Dio. L’affetto e la preghiera nei loro confronti sono particolarmente intensi, sono un grande tesoro per la Chiesa e per il territorio: rappresentano una memoria fondamentale del bene che hanno fatto e che continuano a fare attraverso la loro preghiera».
( Luca Meneghel)
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