
Eufemini, i Castagna in lacrime
«Papà Carlo sarà molto contento»
Grandi emozioni alle benemerenze consegnate anche a Roda, Vanossi e Dino Guida
erba
Il duro lavoro, il talento, la generosità.
Quest’anno la cerimonia di conferimento degli Eufemini è stata la festa dei grandi valori che il sindaco Veronica Airoldi ha contrapposto a quelli più effimeri legati ai “like” sui social network.

(Foto di Stefano Bartesaghi)
Le benemerenze sono state consegnate agli imprenditori Giuseppe Nazzareno Roda e Albino Vanossi, altri due Eufemini sono stati assegnati alla memoria di Carlo Castagna e Luigi Dino Guida: «Sono tutti figli della nostra città che ci hanno regalato una scintilla di infinito» ha detto il primo cittadino.

(Foto di Stefano Bartesaghi)
La cerimonia, orchestrata dal presidente del consiglio comunale Matteo Redaelli, si è tenuta ieri mattina nell’anfiteatro del parco Majnoni alla presenza di tanti erbesi accorsi per celebrare i nuovi benemeriti.
In silenzio per Lella Greco
La festa si è aperta con l’inno nazionale e un minuto di silenzio in ricordo della cantante Lella Greco, vincitrice dell’Eufemino nel 1997. Poi ha preso la parola il primo cittadino.

(Foto di Stefano Bartesaghi)
«Con questa cerimonia - ha detto Airoldi - onoriamo i figli della nostra città che ci hanno regalato una scintilla di infinito. Questa ricorrenza unisce idealmente una città che riconosce i talenti altrui perché mira all’eccellenza e aspira al buono».

(Foto di Stefano Bartesaghi)
Tra i premiati, ha ricordato il sindaco, ci sono tre imprenditori e un artista. «Oggi la popolarità si misura in “like” sui social network. Noi vogliamo celebrare invece i valori portanti del lavoro, della famiglia, della generosità: questi imprenditori non si sono mai arresi anche negli anni della delocalizzazione delle imprese».
«Quanto a Dino Guida, con i suoi dipinti ci ha insegnato a riscoprire gli angoli più belli del nostro territorio: una lezione preziosa in un mondo iperconnesso, nel quale dimentichiamo anche di guardarci intorno».
Accompagnato dalle note dell’Accademia Europea di Musica e dei Bej, il presidente Redaelli ha letto i curricula dei quattro vincitori.
Il primo Eufemino, attesissimo dall’intera città, è stato assegnato alla memoria dell’imprenditore Carlo Castagna, un uomo che ha reso grande l’azienda di arredamento fondata dal padre, si è sempre speso per il prossimo e nell’ora più buia della sua vita ha insegnato a tutta l’Italia il valore del perdono.
A seguito di un lungo applauso, i figli Pietro e Beppe hanno ritirato l’Eufemino. «Papà - ha assicurato Pietro fra le lacrime - sarà molto contento per questo premio. Carlo è stato per noi un esempio di vita sotto molti punti di vista, siamo felici che il suo valore venga riconosciuto anche a questo livello da parte della sua città. Grazie all’amministrazione e a tutti voi». La seconda benemerenza è finita all’artista Luigi Dino Guida, scomparso in primavera. «Lilli - ha ricordato Airoldi - sotto una scorza di finto burbero nascondeva la sensibilità dell’autentico artista: nelle sue opere ci ha consegnato il bello della nostra natura, dei nostri paesaggi e delle nostre tradizioni». Il premio è stata ritirato dalla moglie Nuccia Brenna: «Mio marito avrebbe detto “sarò breve”, quindi lo sarò anch’io: grazie di cuore a tutti».
Da muratore a industriale
È toccato poi a Giuseppe Nazzareno Roda, per tutti semplicemente Rino. Dopo aver fatto il muratore e il contadino, Rino è stato protagonista di una carriera straordinaria legata a doppio filo alle Trafilerie Sanpaolo di Arcellasco: all’età di 89 anni, Roda resta presidente di un gruppo che conta molte altre aziende. «Se sono qui è anche grazie alla mia famiglia - ha detto - uno sciame di persone che con i pronipoti è arrivato a quota 34»; Roda ha ricordato con affetto la moglie, scomparsa anni fa.
La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione dell’Eufemino a un altro imprenditore, Albino Vanossi, assente per motivi di salute: il premio è stato ritirato dalla compagna di una vita Annarita Danelli.
«Credetemi, è geniale»
La miglior presentazione di Vanossi è venuta da parte di Rino Roda, già socio in affari e amico di una vita: «Mi dispiace che Albino non possa essere qui - ha detto il neo cittadino benemerito - ma credetemi, è un uomo geniale: ha fatto cose incredibili».
Vanossi fu tra i fondatori delle Trafilerie Sanpaolo, passate poi alla famiglia Roda, ma nella sua vita ha avuto molteplici esperienze professionali ed è titolare di numerosi brevetti nel campo dell’industria meccanica. «Mi scuso con tutti i presenti di non poter essere lì - ha scritto Vanossi in una nota - ma vi ringrazio di cuore. Ricevere questa onorificenza da parte della mia città mi riempie il cuore di orgoglio: ho dedicato la mia vita al lavoro e da lì ho ricevuto le soddisfazioni più belle».
Infine fotografie, lacrime e abbracci,con i benemeriti che hanno firmato il libro d’onore.
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