Ex casa parrocchiale e bocciodromo
Sì alla vendita al Comune di Albese

Curia e parrocchia hanno accettato l’offerta di 285mila euro per cedere i due edifici. Ballabio: «Così potremo valorizzare la nostra storia»

C’è l’accordo tra l’amministrazione comunale e la parrocchia per l’acquisizione al patrimonio pubblico della ex casa del parroco e dell’ex bocciodromo.

Si tratta di proprietà che l’amministrazione intende acquisire al patrimonio comunale per una somma di 285mila euro. Nell’ex casa del parroco verrà spostata la biblioteca dopo una impegnativa ristrutturazione. Per ora non si ha invece ancora un’idea di cosa diventerà l’ex bocciodromo. In ogni caso il progetto complessivo dovrebbe avere un costo di circa 2milioni di euro.

«Nei giorni scorsi è arrivata la risposta positiva dalla Curia di Milano e dalla parrocchia per l’acquisto della ex casa del parroco e dell’ex bocciodromo - afferma il sindaco Carlo Ballabio - Hanno accettato quanto offerto ritenendo congrua la nostra proposta da 285mila euro. Ora è troppo tardi per concludere, ma inseriremo l’accordo nel prossimo bilancio». Di certo nel progetto c’è il futuro della ex casa del parroco: «In quell’edificio faremo la nuova biblioteca, per quanto riguarda invece l’ex bocciodromo ci ragioneremo: si può pensare di sistemare il bocciodromo o creare qualcosa di diverso. Non escludo di organizzare un concorso d’idee per avere una visione complessiva dell’area. Di certo il paese aveva bisogno di spazi di questo tipo».

L’area per altro è centralissima e vicina a parrocchia e piazza principale, oratorio e a scuole, in una zona ottimamente fornita di parcheggi. Un’occasione che l’amministrazione non si è lasciata sfuggire e a cui lavora da diversi mesi.

«Quest’area è stata costruita dagli albesini e ha un importante valore affettivo per tutti noi – continua Ballabio - Non potevamo non intervenire per riportarla al suo utilizzo pubblico. Per quanto riguarda l’ex bocciodromo, considerando lo stato della struttura, la volontà potrebbe essere di demolire e poi ricostruire. Però dovremo fare una valutazione attenta di come è messo l’edificio e capire poi come muoverci».

«Abbiamo molto riflettuto su questa opportunità e siamo arrivati alla conclusione che non si potesse perdere il valore dello sforzo collettivo profuso dai nostri predecessori all’atto della costruzione di due edifici così significativi nella storia recente e meno recente del nostro paese» aggiunge Ballabio.

(Giovanni Cristiani)

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