Giovane di Como scomparso
«Mattia non è svanito nel nulla
È accaduto qualcosa di grave»
A Chiesa Valmalenco una ridda di voci sulla scomparsa del comasco. In attesa degli accertamenti del Ris restano sotto sequestro casa e rifugio
Non si parla d’altro anche sulle piste da sci. Chi frequenta la zona e conosce i luoghi non fa che informarsi se ci sono novità: al bar, al ristorante, nei rifugi in quota, in funivia e nell’edicola in paese.
Anche ieri , in una Chiesa Valmalenco affollata di turisti, l’argomento era sulla bocca di tutti.
L’interrogativo
E tutti a chiedersi se Mattia Mingarelli, 30 anni, agente di commercio comasco (è originario di Albavilla ma lavora a Nuova Olonio) è stato ritrovato o se è tornato a casa. In pochi, per il vero, credono che il suo sia un allontanamento volontario - del resto nemmeno la sua famiglia ha mai preso in considerazione questa eventualità, così come ha sempre respinto l’idea di un gesto estremo -. I più sono convinti che di Mattia si debba parlare al passato. Che, insomma, gli sia successo qualcosa di brutto. E che se così fosse, non è dove è scomparso che va cercato. Ma altrove.
Una convinzione maturata dopo aver visto lo spiegamento di forze che la macchina dei soccorsi ha messo in campo per cercare il trentenne. Cinquanta uomini ogni giorno, elicotteri e persino droni. E di lui niente. Nemmeno una flebile traccia nella neve che sarebbe rimasta percettibile anche dopo la leggera nevicata dello scorso fine settimana.
Le ricerche
Le ricerche proseguono anche oggi (5 i vigili del fuoco a disposizione sul posto), ma l’attenzione non è più sui possibili sentieri che Mattia può aver imboccato venerdì pomeriggio, ma piuttosto si passano al setaccio tabulati telefonici, e il traffico registrato in quota quel giorno, quasi a voler individuare tutte le persone presenti in quell’area circoscritta tra la casa e il rifugio “Ai Barchi” (ancora sotto sequestro) dove - a detta del gestore - Mattia avrebbe consumato uno spuntino prima di uscire ed essere inghiottito dal buio.
Fino a qualche giorno fa si cercava una persona scomparsa, ora è facile ipotizzare che il fascicolo aperto contro ignoti dalla Procura di Sondrio sia per omicidio o sequestro di persona.
Anche l’atteggiamento di grande riserbo e massimo rispetto per le indagini che l’avvocato nominato dalla famiglia Mingarelli - Stefania Amato - lascia trapelare ad ogni contatto, fa intendere che non è di incidente o disgrazia che si debba parlare, ma di qualcosa di diverso. Di più drammatico e agghiacciante. Ma, forse, sono solo voci di paese.
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