Il puma gira libero da tre mesi
«Animale difficile da catturare»

Il comandante della polizia provinciale interviene dopo le gite saltate per precauzione alle scuole di Erba: «Servono delle trappole specifiche, costose. Comunque non rappresenta un’emergenza»

Prima ha vagato a lungo nel Canturino, poi si è trasferito nell’Erbese suscitando notevoli preoccupazioni. Tanto che lunedì sono state sospese le uscite didattiche per scongiurare incontri ravvicinati tra il felino e i bambini delle elementari.

È normale - chiedono ora in molti - che in tre mesi nessuno sia riuscito a catturare il puma? «Sì - risponde il comandante della polizia provinciale Marco Testa - perché è un’impresa difficoltosa. Ma lo ribadisco: non bisogna avere paura».

Del resto il felino continua a girare sul territorio, con una serie di apparizioni fugaci prontamente segnalate al 112. Possibile che in tre mesi l’animale non sia stato ancora catturato? «Le difficoltà - spiega Testa - sono molteplici. Prima di tutto abbiamo mezzi limitati: quando l’animale si è aggirato per giorni a Casnate, in un territorio circoscritto, abbiamo posato diverse gabbie ma il felino le ha accuratamente evitate, si è dimostrato sfuggente e furbo; abbiamo posato anche delle fototrappole, ma non abbiamo ottenuto i risultati sperati».

Gli ultimi avvistamenti sono stati registrati a Erba e Ponte Lambro. «Significherebbe spostare trappole, attrezzature e uomini su un territorio troppo vasto: a Casnate, lo ripeto, gli avvistamenti erano circostanziati, in questo caso sono due e distanti l’uno dall’altro. Quando il felino tornerà a comparire in uno spazio limitato, sarà più facile pensare di catturarlo».

Non si potrebbero utilizzare dei bocconi soporiferi? «Non avrebbe senso. I bocconi non sono selettivi, li potrebbe mangiare qualsiasi animale. E se anche li mangiasse il puma, resterebbe stordito e andrebbe ad addormentarsi al riparo di qualche pianta: non raggiungeremmo lo scopo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA