In coma per un pugno al volto
L’aggressore si presenta in caserma
Tavernerio, nella tarda serata di ieri il ragazzo accusato di aver colpito un pensionato accompagnato dallo zio dai carabinieri
Ha vagato per quasi tre ore tra Tavernerio e Como. Poi, in serata, dopo ripetute telefonate con i genitori e i parenti, ha accettato di farsi accompagnare in caserma dai carabinieri dallo zio.
È stato interrogato nella notte, dal pubblico ministero della Procura per i minori, il giovane di 17 anni che, nel tardo pomeriggio di ieri (mercoledì 29 settembre) al termine di una lite banalissima legata al suo cane, ha colpito un pensionato di 67 anni residente nel Milanese facendolo finire in coma. Alla fine dell’interrogatorio il ragazzo è stato denunciato a piede libero con l’accusa di lesioni personali gravissime.
Niente provvedimenti restrittivi, a suo carico, perché il magistrato ha valutato che non vi era né il pericolo di fuga (come detto dopo due ore e mezza il ragazzo si è presentato spontaneamente in caserma ad Albate dai carabinieri), non il pericolo di reiterazione del reato e neppure quello di inquinamento delle prove (dopo un primo tentativo del padre, dettato più dall’istinto, di incolparsi per quanto accaduto, il ragazzo ha ammesso ogni cosa).
Il pensionato aggredito ieri sera è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa, per ridurre l’emorragia. Le sue condizioni sono gravissime e si trova ricoverato in neurorianimazione.
Tutto è avvenuto attorno alle 18.30 di mercoledì, in via Roma a Tavernerio. Strada stretta, a senso unico, che corre parallela alla provinciale che collega il centro di Tavernerio a Solzago. Un’auto frena di colpo: un cane, sbucato da un cortile, ostruisce la strada. Al volante una ragazza di 28 anni. Accanto a lei il padre, 67 anni di Bresso. La giovane vede che assieme al cane c’è un ragazzino. Lo riprende per aver rischiato di farlo investire.
Ne nasce una discussione. I toni si alzano. Il padre della giovane scende dall’auto. Il ragazzino inizia a discutere con lui. Un residente prova a calmarlo: «Lascialo stare». È un attimo. Uno schiaffo. Forse un pugno. Il pensionato cade per terra, proprio in mezzo alla strada. E picchia la testa, perdendo conoscenza.
Il ragazzino si spaventa. E scappa. Sarà il padre, che per ore ha girato tra Tavernerio, Montorfano, Albavilla e Como, che per ore ha chiamato e inviato messaggi al figlio, a convincere il ragazzo a presentarsi dai carabinieri.
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