La Corte dei conti striglia Erba
«Gemellaggi, basta gite e abbuffate»
Il sindaco interviene dopo il richiamo: «Promuoveremo il territorio. I punti fermi saranno la cultura e l’economia, daremo più spazio ai giovani e agli imprenditori»
Basta pranzi, feste e scampagnate con decine di invitati: sul fronte del gemellaggio bisogna tirare la cinghia. A dirlo è la Corte dei Conti, che ha esaminato con attenzione le spese di rappresentanza sostenute dal Comune di Erba nel 2016.
«Quello che dice la magistratura contabile va messo in pratica - dice il sindaco Veronica Airoldi - del resto non c’è dubbio che i gemellaggi debbano avere una ricaduta positiva per la città in termini culturali ed economici». In futuro meno pranzi e più spazio ai giovani e agli scambi commerciali.
La stretta sulle spese è dettata da una nota della Corte dei Conti recapitata lo scorso 10 agosto a Palazzo Majnoni. Dopo aver chiesto e ottenuto spiegazioni in merito ai 4.920 euro spesi nel 2016 per il gemellaggio, la magistratura contabile ha richiamato il Comune di Erba «all’osservanza dei principi generali di proporzionalità ed adeguatezza nell’utilizzo delle risorse economiche pubbliche, valutandone l’impatto effettivo su ogni singolo caso in specie (nello specifico sul numero non esiguo di ospiti gemellati e sulla reiterazione degli eventi di ospitalità)».
Il futuro del gemellaggio, per il primo cittadino, deve essere all’insegna della concretezza. «Cultura ed economia saranno i due punti fermi - spiega - . Per quanto riguarda gli scambi culturali, vorrei dare spazio ai giovani: è giusto che siano loro a fare esperienze all’estero con i coetanei».
E conclude: «Quanto agli “adulti” il gemellaggio dovrà essere un’occasione per scambi economici e imprenditoriali, coinvolgendo al massimo le nostre aziende e Lariofiere. All’inizio di ottobre andremo in trasferta a Fellbach: cercherò i contatti giusti per organizzare un incontro ad hoc tra i nostri imprenditori e i loro».
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