L’addio di Asso al vigile amico dei bimbi
Moschera lascia solo bei ricordi

Lo storico comandante è mancato a 85 anni. Cantava agli alunni le opere liriche e le canzoni di Villa e Modugno mentre guidava lo scuolabus

Era un vigile con l’animo del cantante e una bella voce a supportarlo, si esibiva per gli amici ma soprattutto diverse generazioni di bambini hanno avuto modo di ascoltarlo durante il tragitto sullo scuolabus.

Si metteva alla guida e iniziava ad esibirsi con diverse arie musicali o canzoni melodiche di Claudio Villa o Domenico Modugno. Aveva partecipato a diversi concorsi musicali, tra cui il Cantagiro.

È scomparso venerdì 22 aprile Vittorio Moschera, 85 anni, vigile storico e comandante per quasi quarant’anni di Asso. Una figura che ha accompagnato centinaia di bambini nel loro tragitto a scuola, un punto di riferimento per più generazioni di assesi. Lascia la moglie Maria Rosa di 83 anni, le figlie Maria Grazia e Antonella, il figlio Marcello. Il funerale è fissato per sabato 23 aprile alle 15 nella parrocchiale di Asso.

Il figlio Marcello ricorda papà Vittorio per quel suo amore per la musica: «Era una persona solare – si commuove il figlio - Anche in ospedale fino a pochi giorni fa cantava, era la sua passione, col canto si rilassava».

Vittorio Moschera ha iniziato a lavorare come vigile ad Asso a metà degli anni Sessanta e poi è diventato il comandante, fino alla pensione nel 1992.

Trentasette anni d’impegno come vigile, con la voglia di cantare come passione che voleva essere qualcosa di più: «Aveva provato a fare il cantante, aveva partecipato in particolare negli anni Cinquanta e Sessanta a diversi concorsi musicali anche a livello nazionale, aveva partecipato anche al Cantagiro».

«È stato l’emblema del vigile vero e buono che parlava con la gente, l’ho conosciuto da piccolo che ne facevo di tutti i colori – spiega il sindaco Tiziano Aceti - Non era mai serio, mai cattivo... Si è cantato assieme una quindicina di giorni fa, quando lo trovavi lui una cantata la faceva sempre, mi dispiace per la rapidità con cui è mancato. Era felice in mezzo alla gente, sempre allegro e positivo».

(Giovanni Cristiani)

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