L’appello dei farmacisti al prefetto dopo i furti: «Fermare la banda»

Cantù Preoccupazione nella categoria: «I componenti agiscono addirittura a volto scoperto, sfidando le telecamere»

Per la gang che sta mettendo a segno diversi furti di notte nelle farmacie del territorio, i camici bianchi sono in allarme. Il presidente di Federfarma Como, Attilio Marcantonio, conta su un confronto con la Prefettura a breve termine. Il tam tam tra i farmacisti non manca. Ed è già scattata la corsa a blindarsi con allarmi più potenti. C’è chi, proprio dopo l’inizio dell’ondata di furti nelle farmacie, ha voluto installare anche il nebbiogeno all’interno dei locali, per avvolgere in una nuvola di fumo i ladri e costringerli ad uscire. Altri, in questi giorni, potenzieranno gli antifurti, come vetri blindati che suoneranno non appena saranno sfiorati, e nuove telecamere.

Il presidente di Federfarma Como Marcantonio, anche capodelegazione per la Lombardia a livello nazionale, ricorda proprio la necessità di investire su precisi deterrenti. «Questi furti sono un problema che di tanto in tanto si presenta - dice Marcantonio - prendono di mira le farmacie dove c’è minore possibilità di essere visti. Una banda, che agisce addirittura a volto scoperto, sfidando le videoregistrazioni. Abbiamo una convenzione con la Prefettura di Como che a breve rinnoveremo: permette a chi ha le telecamere di essere in contatto direttamente con le forze dell’ordine».

La famiglia Marcantonio, oltre alla Farmacia Centrale di Cantù in via Matteotti, ha un altro punto a Lurago d’Erba. «C’era stata una serie di furti anche nell’Erbese, ma da noi non erano riusciti ad entrare, per fortuna. A Cantù, qualche anno fa, ci fu invece un furto alle 13, in pausa pranzo. Questo per dire che non è detto che colpiscano solo di notte. Il problema è che fanno un sacco di danni. Spaccano porte e vetri. Nessun farmacista di notte lascia dei soldi, a parte il fondocassa».

Ma tanto basta. Alla farmacia Marelli di via per Alzate, ricordano come, in anni, non vi sia mai stato un furto. Il primo: la spaccata nella notte tra il primo e il 2 marzo, con un tombino lanciato per incrinare il vetro blindato. «Dal 1991, mai un furto - dice Pietro Spinelli - Monteremo dei sensori per cui, appena uno tirerà un pugno al vetro, partirà l’allarme. Non si preoccupano delle famiglie nei dintorni che si svegliano. Dei cani nel vicinato che iniziano ad abbaiare. È la banda del fondocassa. Facile che siano pure minorenni. Ma credo che dietro ci siano degli adulti. Non dei tossici: non toccano gli stupefacenti, che abbiamo negli armadi blindati. Ma ragazzi con piumini, vestiti, scarpe firmate e cappellini da rapper con la visiera tenuta di lato».

Almeno quattro farmacie del territorio brianzolo prese di mira, tutte nelle stesse ore e a cavallo della notte tra il primo e il 2 marzo. I carabinieri della Compagnia di Cantù e della Tenenza di Mariano Comense stanno indagando su una serie di colpi portati a termine - o tentati - che si sarebbero verificati praticamente quasi in simultanea, a distanza da poche ore - in alcuni casi minuti - l’uno dagli altri, assalti avvenuti con modalità simili che dunque farebbero pensare ad una banda delle farmacie. In tutti i casi bottino tra i 200 e i 700 euro: il fondo cassa.

Nel mirino sono finite la farmacia del dottor Vittorio Alzani a Cabiate, in via Vittorio Veneto, quella di via Cardinal Ferrari a Mariano Comense - la Santo Stefano, anche se in questo caso il colpo è stato solo tentato - e la Marelli di Cantù in via per Alzate. Una quarta spaccata sarebbe poi avvenuta fuori provincia, a Lentate sul Seveso. Il colpo solo tentato è andato in scena a Mariano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA