Magreglio, le guardie ecologiche
«Basta cani liberi nel bosco»
Dopo l’allarme per i due cuccioli di capriolo trovati morenti, le guardie ecologiche invitano i proprietari a rispettare le norme: «Sono pericolosi per tutti»
Il problema dei cani liberi nei boschi, sui sentieri, è ben conosciuto anche dalle Guardie ecologiche volontarie (Gev) della Comunità montana del Triangolo Lariano. Un problema che tocca i sentieri dei Corni di Canzo come il camminamento del Segrino. Un problema evidenziato l’altro giorno dal ritrovamento di due cuccioli di capriolo agonizzanti, probabilmente allontanati dalla mamma da un cane in libertà sul quale la polizia provinciale e i carabinieri forestali stanno facendo ricerche.
«La vita di un capriolo nato da poco è molto fragile, non ci sono solo i cani a metterli a rischio ma anche noi umani – spiega Gianluigi Donegana coordinatore delle Gev -I piccoli magari sono nascosti tra le foglie di fianco ad un sentiero, basta un uomo o un bambino lo sfiori e il rischio è la madre non lo accetti più, stessa situazione si crea naturalmente con un cane. La madre sente l’odore mutato è abbandona il piccolo». Manca la conoscenza del problema: «Basta un cane di piccola taglia per creare un danno, magari un cane che ha visto pochissimo il bosco. Non si ha idea come reagisce un animale, quali istinti ha, in particolare se si vede correre di fianco un capriolo». Tutti i cani reagiscono all’incirca allo stesso modo, rincorrendo, magari solo per giocare. «Controlleremo i cani liberi nel bosco. I proprietari sanno che non possono lasciare libero il proprio animale per fargli fare quello che vuole. E un cane libero nel bosco è pericoloso per tutti, non solo per i caprioli».
(Giovanni Cristiani)
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