Mazzotti, rapita a Eupilio e poi uccisa
Quattro nuovi indagati per il caso del 75
A distanza di 47 anni della tragedia, la Procura di Milano ha riaperto le indagini sull’omicidio della diciottenne che sconvolse il paese
A distanza di 47 anni dalla sua morte, ci sono quattro nuovi indagati da parte della Procura di Milano per il caso del rapimento e dell’uccisione di Cristina Mazzotti, diciottenne di Eupilio. Una vicenda che aveva sconvolto il paese, la giovane era stata ritrovata cadavere a Galliate (Novara), l’indagine è nell’ambito della mala milanese che imperversava a metà anni 70, compiendo diversi rapimenti: ora sembra esserci un nuovo filone d’indagine
Il 24 ottobre dell’anno scorso a Galliate era stata posata una targa in ricordo di Cristina Mazzotti, a rappresentare la famiglia Arianna Mazzotti, la nipote della giovane rapita.
La storia di Cristina è ancora una ferita lancinante per Eupilio, dove la ragazza è stata rapita il 30 giugno 1975 pochi giorni dopo aver compiuto i 18 anni. Quella sera Cristina aveva deciso di festeggiare la maggiore età e la sua promozione. A fine serata il ritorno verso casa su una Mini Minor con gli amici Carlo ed Emanuela. A poche centinaia di metri dalla villa di famiglia, un commando di uomini con i volti coperti da ha fermato la marcia della Mini con una Giulia e una Fiat 125.
È l’inizio della fine per una ragazza ancora oggi ricordata nel corso di cerimonie ed eventi.Il ritrovamento a inizio settembre 1975 tra i rifiuti della discarica di Galliate, nei pressi del Ticino. Cristina aveva solo 18 anni e il ritrovamento nel giorno in cui suo padre Elios aveva versato un riscatto. Un padre poi morto di crepacuore.
I rapitori vennero poi individuati e il processo si concluse con otto ergastoli, ma quel tragico episodio restò pesantemente nella memoria collettiva e segnò profondamente la famiglia Mazzotti ma anche un’intera comunità.
Ora la vicenda sembra riaprirsi con quattro nuovi indagati dalla Procura di Milano.
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