«Non chiudete il poliambulatorio»
L’allarme della Lega di Erba e di Canzo

Orari ridotti, difficoltà nelle prenotazioni, appuntamenti spostati. L’invito a sindaci e cittadini a vigilare sulle sorti della sede Asst di Ponte Lambro

Orari sempre più ridotti per le visite, difficoltà a prenotare, appuntamenti dirottati altrove, senza contare lo stato di degrado della struttura. Sofia Grippo e Paolo Creatini, i segretari della Lega di Erba e Canzo, temono che sia il preludio alla soppressione del poliambulatorio di Asst Lariana di via Verdi a Ponte Lambro: «Serve 25 Comuni e un bacino di 70mila persone, amministratori e cittadini si facciano sentire. Quella struttura va potenziata». Grippo, segretaria erbese del Carroccio, è prima di tutto un’utente del poliambulatorio. «Alcuni disservizi - premette - li ho sperimentati in prima persona. Recentemente ho raccolto altre testimonianze: tutti parlavano della difficoltà a prendere un appuntamento, degli orari di visita ridotti e prestazioni spostate altrove. Ho capito che il problema non era solo mio». La conferma è arrivata a seguito di un confronto con Creatini, segretario della Lega di Canzo. «Paolo ha ricevuto le stesse indicazioni da parte dei cittadini della sua area. Nei giorni scorsi abbiamo effettuato un sopralluogo insieme, per toccare con mano lo stato in cui versa la struttura». Quello che si sta verificando, conferma Creatini, «è la consistente riduzione di orario di molte visite specialistiche, se non la totale impossibilità di accedervi: sembra che aprano la lista delle prenotazioni all’ultimo, lasciando uno spazio temporale ristretto per prenotarsi. Mi hanno segnalato poi lo spostamento di prestazioni verso altre sedi». E ancora, continua il segretario, «l’edificio è in stato di deterioramento. Il nostro timore è che si riducano sempre più i servizi per arrivare poi a sopprimere la sede: lo abbiamo fatto presente ai nostri rappresentanti politici a Milano e Roma, ora lo diciamo pubblicamente. Cittadini e sindaci interessati si facciano sentire, è un’ipotesi da scongiurare». Per i leghisti il poliambulatorio andrebbe rinforzato. «Il Covid - osservano Grippo e Creatini - ha mostrato l’importanza della medicina territoriale. Pensiamo all’ipotesi di una terza dose del vaccino anti-Covid: quella struttura sarebbe perfetta per ospitare a rotazione i medici di base e i loro pazienti». La cosa importante, concludono i segretari, «è che la questione venga affrontata in questo periodo in cui Regione Lombardia sta lavorando sulla riforma sanitaria, nell’ambito della quale la medicina territoriale avrà un ruolo di assoluto rilievo». Da parte di Asst Lariana arrivano parole rassicuranti. «Siamo indirizzati verso un rilancio e non una dismissione. Uno dei principi cardine della legge di riforma del servizio socio-sanitario regionale è proprio l’attenzione al territorio - ricorda il direttore generale Fabio Banfi - ed è un principio che declineremo concertando insieme ai sindaci le necessità espresse dal territorio». Insomma, massima apertura ad accogliere le istanze del territorio. E proprio la sede di via Verdi potrebbe diventare una casa della comunità, ovvero una struttura sanitaria multidisciplinare (di fatto un poliambulatorio più efficienti e vicino ai cittadini) prevista dal Recovery Plan del governo di Mario Draghi per il rilancio della medicina territoriale. «Abbiamo avviato una ricognizione per realizzare le case della comunità, le centrali operative territoriali e gli ospedali di comunità previsti dalla nuova legge. La ricognizione dei siti - spiega Banfi - dovrà essere perfezionata per settembre ma già dai prossimi giorni sono previsti i primi incontri con le istituzioni del territorio». Proprio il poliambulatorio di Ponte Lambro, conclude Banfi, «è stato segnalato ad Ats come possibile casa di comunità». Intanto qualcosa si sta muovendo: dal 24 maggio sono in corso i lavori di adeguamento della struttura alle norme anti-incendio.

( Luca Meneghel)

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