Non si scherza tra le polemiche. Carnevale senza la cattura di Messina Denaro
Anzano Le attese maschere hanno preferito rinunciare alla festa Salzano espone un cartello anti mafia: «Avremmo voluto fare un flashmob»
Le polemiche dei giorni scorsi hanno fatto saltare l’annunciata messa in scena della cattura del boss Matteo Messina Denaro al Carnevale di Anzano del sabato grasso. Dopo la prima uscita di domenica al Carnevale di Oggiono, il consigliere comunale di minoranza Lorenzo Salzano, ha deciso di non travestirsi più da carabiniere del Ros: il suo vicino di casa che si era prestato per travestirsi da Messina Denaro, ha deciso di rinunciare.
Salzano ha scelto di presentarsi alla festa che si è tenuta sabato 25 febbraio alla struttura polivalente comunale, ma di farlo in abiti civili e con un cartello per ribadire il no, senza se e senza ma, a ogni forma di mafia. Obiettivo del resto che la coppia mascherata aveva sempre messo al centro della messa in scena fin dal debutto oggionese.
I due avevano studiato il travestimento nei minimi dettagli. Salzano indossava jeans e maglione, un possente giubbotto antiproiettili, manette, ovviamente finte, e un passamontagna per coprire il volto. Anche una paletta e le armi: gran parte delle attrezzature da softair. L’amico si era vestito esattamente come Messina Denaro al momento della cattura: montone, copricapo bianco, occhiali con lenti oscurate.
Una messa in scena che ha decretato la bocciatura di “Progetto San Francesco – Centro studi sociali contro le mafie” di Cermenate con il suo presidente Benedetto Madonia a dire che «Non c’è limite al peggio: un mascheramento del tutto fuori luogo e inopportuno. Si rischia di creare falsi miti».
L’evento di Anzano è stato quindi a misura di bambino, organizzato dalla Pro Loco, in collaborazione la scuola d’infanzia e l’associazione Agea.
Salzano ha quindi lasciato spazio ai piccoli, ma per qualche minuto ha voluto esporre un cartello e ribadire quanto ha già detto: «Lo Stato vincerà su tutte le mafie – questa la scritta sul cartello, mentre in sottofondo andava la canzone contro la mafia “Pensa” di Fabrizio Moro, scelta appositamente da Salzano – Sarò e saremo sempre dalla parte dello Stato: la rappresentazione scenica intendeva fin dalla sua ideazione, esaltare proprio lo Stato e il bene che vincono sulla mafia e sul male. Avremmo voluto fare un flashmob contro la mafia su queste note».
© RIPRODUZIONE RISERVATA