Pausa caffè, strigliata ad Erba
I dipendenti comunali non ci stanno
Il segretario generale sollecita gli impiegati a non bivaccare davanti alla macchinetta. I sindacati: «Passa un messaggio sbagliato, non ci sono fannulloni»
Il corridoio non è un bar, basta chiacchiere in pausa caffè. A quattro anni dall’ultimo scontro, il segretario generale Giacomo dell’Olio richiama all’ordine i dipendenti comunali con una lettera che li invita a consumare in fretta il caffè, senza disturbare; in caso contrario la macchinetta verrà eliminata.
Tra i dipendenti serpeggia malumore: «Non si spara nel mucchio - dicono i rappresentanti sindacali di Cgil e Uil - se la prenda solo con gli eventuali responsabili».
La lettera di richiamo firmata dal segretario è indirizzata ai dipendenti, ma la notizia si è presto diffusa fuori da Palazzo Majnoni ed è diventata oggetto di dibattito sindacale. Il messaggio è chiaro: basta pause prolungate davanti alla macchinetta, con tanto di discussioni ad alta voce che finiscono per disturbare i colleghi al lavoro; il caffè va bevuto in fretta, se la situazione non cambia non resterà che togliere la macchinetta.
Nessun dipendente commenta la lettera a microfoni accesi. Dietro garanzia dell’anonimato, però, molti lamentano un richiamo indiscriminato che rischia di far passare tutti per perditempo. Vincenzo Falanga, segretario della Uil Fpl Como: «Il segretario - dice - non può sparare nel mucchio con una circolare. Se qualcuno si comporta male lo richiami personalmente con gli strumenti che ha a disposizione, si assuma le sue responsabilità senza fare di tutta l’erba un fascio».
Altri dettagli sul giornale in edicola mercoledì 15 novembre.
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