Prof e amica accusate di stalking
La Procura vuole processarle subito
Pusiano Chiesto il giudizio immediato per le due donne che erano finite agli arresti domiciliari Il caffè avvelenato alla collega insegnante della scuola
La Procura non ha dubbi: la professoressa dell’istituto Rosmini e l’amica arrestate entrambi lo scorso aprile con l’accusa di aver avvelenato il caffè di un’altra insegnante delle medie di Pusiano, devono rispondere di lesioni personali e stalking.
Il pubblico ministero Daniela Moroni ha chiesto il giudizio immediato per le due donne confermando in pieno l’impianto accusatorio che, a inizio primavera, avevano convinto il giudice delle indagini preliminari a firmare per entrambi un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Le due donne, ora, dovranno decidere se chiedere un rito alternativo al processo oppure se difendersi in aula, anche se entrambe, durante l’interrogatorio davanti al giudice delle indagini preliminari, avevano entrambe in parte ammesso di aver messo in atto alcuni dei comportamenti che sono costati loro la duplice accusa.
A far scattare la denuncia della vittima, era stato un episodio avvenuto il 9 dicembre scorso, quando l’insegnante è finita in ospedale dopo essere stata drogata con dei sonniferi sciolti nel suo caffè da quella che le due donne, nei messaggi che si sono scambiati via whatsapp quella mattina stessa, avevano definito «l’operazione dottor Mengele».
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