Ressa sui bus, vincono i pendolari
Da Asso torna una corsa in più

Ressa di gente sugli autobus da Canzo a Como, anche adesso con le scuole chiuse. Tanto da non garantire il rispetto delle minime regole di distanziamento a detta della dottoressa Daria Mladenova e di Alison Sormani. E non aiuta l’eliminazione di una corsa, in particolar modo riservata a chi si muove verso il capoluogo per lavoro, quella delle 8,06 del C49 che permetteva di essere in città attorno alle 9 in tempo per arrivare in ufficio.

Tanto che le due pendolari hanno inviato una lettera dello Studio legale “Jus and tax” degli avvocati Paglia & associati, in rappresentanza una dozzina di persone che utilizzavano la medesima corsa.

Ne è nato un intenso carteggio con Asf, segnalando la situazione anche alla Prefettura di Como e all’Agenzia per il Trasporto pubblico locale. Daria Mladenova ha poi inviato all’azienda di trasporto una diffida a fine febbraio, considerati gli assembramenti documentati con foto.

E ribadendo che la nuova distribuzione delle corse pensata appunto per ridurre gli assembramenti non aveva portato all’obiettivo sperato. Alla fine, contatta ieri, Asf informa che dall’8 marzo verrà rimessa la corsa delle 8,06. Una vittoria importante per i pendolari.

«Ancora più rilevante è il problema degli assembramenti, una situazione grave come si può vedere dalle foto. Ancora ieri, nonostante le scuole chiuse, l’autobus per Como era comunque pieno in ogni posto – continua Daria -. Se l’obiettivo di Asf era evitare gli assembramenti non credo proprio che sia stato centrato». Ma l’azienda dei trasporti controbatte che i dati medi non rilevanro particolari criticità.

Un capitolo poi a parte meritano le coincidenze: «È difficile se non impossibile sfruttare la coincidenza prevista tra autobus e treni anche per il ritardo dei primi. È una lotteria» conclude Daria.

Giovanni Cristiani