Rifiuti speciali smaltiti senza permessi
Diciannove indagati tra Como e Monza
Conclusa l’indagine della Procura monzese a Briosco. Coinvolti residenti a Merone, Figino, Inverigo, Lurago, Dongo e Gravedona. Vennero “truccati” alcuni formulari
La notizia di reato della Polizia provinciale di Monza alla Procura della Repubblica del capoluogo brianzolo risale a due anni fa. Nelle ultime ore la chiusura delle indagini, con diciannove persone a vario titolo indagate per un’attività non autorizzata di gestione di rifiuti speciali non pericolosi.
A segnalare che, in quel capannone dell’area industriale di Fornaci di Briosco, in provincia di Monza al confine con Lecco e Como, ci fosse qualcosa che non andava era stato il coordinatore delle Guardie ecologiche volontarie, in un’informativa in cui comunicava di aver notato, a partire dal mese di dicembre 2014, degli “strani movimenti” in via XI Febbraio.
Più precisamente, era stato notato un via vai di autocarri carichi di rifiuti ferrosi e cavi elettrici nel capannone senza insegne in locazione a un residente a Merone, imprenditore nel settore del recupero rottami titolare di un’impresa individuale proprio con sede nel comune di residenza e unità operativa a Briosco e dell’impresa LKG srl di Oggiono. Coinvolte anche persone residenti a Figino, Inverigo. Lurago d’Erba, Dongo e Gravedona.
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