Rosa Bazzi e le “Iene” a giudizio per diffamazione. Pietro Castagna nel nostro podcast: «Le accuse della Bazzi in tv mi hanno fatto vacillare e soffrire»
Erba Prima udienza a Como contro la donna, condannata per la strage di Erba insieme al marito. Il processo coinvolge anche gli autori della trasmissione. Pietro Castagna nel podcast Anime Nere ci aveva parlato della sofferenza provocata dalle accuse lanciate dalla Bazzi in televisione
Si è aperto con una istanza relativa alla competenza territoriale – ritenuta dalle difese essere non a Como, bensì a Monza – il processo nel palazzo di giustizia lariano che vede come imputati Rosa Bazzi (60 anni), il giornalista delle Iene Antonino Monteleone (38 anni) e l’autore del programma Mediaset Marco Occhipinti (48 anni), finiti davanti al giudice con l’ipotesi di reato di diffamazione a mezzo stampa. Parte lesa uno dei due fratelli Castagna, Pietro.
La vicenda
La vicenda è quella relativa alla puntata delle Iene in cui era stata mandata in onda (era il 2019) una intervista esclusiva alla donna condannata in via definitiva alla pena dell’ergastolo (in concorso con il marito Olindo Romano) per quella che è nota come la strage di Erba.
Il giudice Maria Elisabetta De Benedetto ha rinviato tutti, per sciogliere la riserva, al mese di novembre. Rosa Bazzi non era in aula. In quella intervista andata in onda sulla trasmissione che più di ogni altra in questi anni ha cavalcato la tesi innocentista, la Bazzi non si limitava a dichiararsi innocente ma puntava il dito contro la famiglia che nella strage perse tre componenti, Raffaella Castagna, il figlio piccolo Youssef e la nonna Paola Galli. La quarta vittima fu la vicina di casa Valeria Cherubini. Di qui la causa per diffamazione che è approdata ieri in aula.
Ne abbiamo parlato nel nostro podcast Anime Nere
Nel podcast Anime Nere - scritto e prodotto dai giornalisti Martina Toppi e Paolo Moretti per La Provincia - i fratelli Castagna hanno raccontato cosa ha significato per la loro la fortissima pressione mediatica generatasi intorno al caso della strage di Erba, soprattutto a opera della trasmissione le Iene. Racconta Pietro nel terzo episodio della prima stagione: «Quando i media alzano l’asticella senza alcun tipo di amor proprio o di morale, il rischio è che poi possano dire la qualunque e questa qualunque può veramente andare a toccare cose che sicuramente fanno notizia, ma dall’altra parte sono delle voragini e delle cicatrici che difficilmente riesci a chiudere. Non ho vergogna a dirlo: io ho avuto bisogno di professionisti e psicofarmaci per uscirne».
E sempre nella prima stagione del nostro podcast Anime Nere, Pietro Castagna ci ha raccontato anche come si è sentito di fronte alle accuse che Rosa Bazzi ha rivolto proprio a lui in diretta televesiva, intervistata dalle Iene: «Ricordiamoci che a loro (ndr. alle Iene) è stato concesso di intervistare sia il signor Olindo che la signora Rosa in carcere e le interviste furono diluite in più puntate per accrescere l’audience e fu permesso alla signora Rosa di dire, live su Italia 1, che voleva sedersi a un tavolo con me e guardarmi negli occhi e capire chi tra me e lei era il vero assassino. Invito chiunque a pensare di essere seduto sul divano davanti alla televisione e sentire l’assassina dei tuoi cari cui viene permesso di dire una frase del genere. Psicologicamente ti fa molto vacillare».
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