Tassa rifiuti di Erba
Scoperti 244 “fantasmi”

La lotta all’evasione fiscale del Comune inizia a dare i risultati: inviati avvisi di pagamento per un milione

Hanno scoperto i “fantasmi” della tassa rifiuti, hanno inviato avvisi di pagamento a cittadini che l’Imu non lo versano da anni, hanno affidato all’ex Equitalia le partite più difficili da riscuotere, hanno concordato piani di rientro con le persone in difficoltà.

Tutto per recuperare un milione di euro. A giudicare da quanto è stato fatto nei primi sei mesi dell’anno, l’amministrazione comunale ha preso molto sul serio la lotta all’evasione fiscale. Su mandato dell’assessore alle finanze Gianpaolo Corti, i funzionari guidati dalla dirigente Letizia Rossini si sono concentrati sul recupero dell’evasione fiscale.

Il primo dato sorprendente riguarda la tassa rifiuti. Incrociando i dati anagrafici e gli iscritti nella banca dati della Tari, i funzionari hanno scoperto 244 fantasmi: si tratta di persone che vivono a Erba, usufruiscono dei servizi di gestione dei rifiuti ma per un motivo o per l’altro non compaiono ancora nella lista delle persone che devono pagare la Tari. Nei prossimi mesi verranno invitati a regolarizzare la loro posizione e a pagare il dovuto.

Il problema non interessa solo i residenti, ma anche i commercianti e le piccole attività artigianali: in questo caso gli uffici hanno individuato 39 fantasmi; 17 hanno già regolarizzato la propria posizione, gli altri 22 hanno ricevuto avvisi di accertamento per mancato pagamento della Tari (tra il 2014 e il 2017) per complessivi 37.565 euro.

I funzionari hanno poi sollecitato alcuni commercianti regolarmente presenti nelle liste Tari ma debitori per difficoltà economiche: dovranno pagare complessivamente 266.951 euro per cartelle che risalgono fino al 2013. Poi ci sono i capitoli Imu e Tasi. Qui non si parla di fantasmi, ma di cittadini e aziende note che non hanno ancora pagato i debiti. Nel primo semestre del 2019 l’amministrazione ha inviato avvisi di pagamento bonari per un totale di 302.418 euro sul fronte Imu e 26.645 euro sul fronte Tasi, in entrambi i casi si parla di partite che risalgono al triennio 2014-2016.

© RIPRODUZIONE RISERVATA