Tavernerio, allarme incendi
«Non abbandonate i rifiuti»

Appello di Casartelli (Protezione civile): «Fate più attenzione. Sono pericolose anche le cartucce dei cacciatori e vietate le lanterne cinesi»

«Sembrano piccole cose e nessuno capisce il reale problema: è ora di riflettere e di avere maggiore sensibilità per l’inquinamento nei nostri boschi».

Questo l’appello accorato, che non nasconde rabbia e delusione, da parte di Stefano Casartelli, storico volontario del gruppo antincendio boschivo di Tavernerio e ora coordinatore della Protezione Civile Erba e Laghi. Palloncini di plastica lanciati che poi cadono sulla vegetazione e sul sottobosco, cartucce dimenticate per terra dai cacciatori, bustine o borracce di plastica abbandonate dai numerosi sportivi che vanno a fare allenamento nei boschi e in montagna e resti di lanterne cinesi, che sono pericolosissime perché possono generare incendi. La gamma di azioni che inquinano e mettono a rischio i boschi di Tavernerio e più in generale delle Prealpi erbesi è veramente ampia.

«Troppi considerano e parlano di un solo un palloncino, che sporca poco, secondo loro, e ritengono che i problemi dell’inquinamento siano ovviamente altri – commenta desolato il coordinatore - Tutte giustificazioni che la gente dà a sé stessi per giustificare il proprio non fare e non agire. L’inquinamento di un palloncino è si poca cosa, ma in volo raggiunge posti incontaminati, dove di fatto è uno dei principali rifiuti, insieme alle cartucce dei cacciatori distratti e alle bustine di gel degli sportivi solo di nome, ma non di fatto».

«Parlando di questi comportamenti il discorso deve per forza considerare le cosiddette lanterne cinesi, sicuramente responsabili di alcuni incendi boschivi – commenta - Il lancio è espressamente vietato, ma irresponsabili, non curanti dei danni che possono arrecare, continuano a lanciarle creando un danno a tutti noi».

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