Teleferica della cementeria
salvata dalle Belle Arti
«È storia, non bisogna abbatterla»
Merone: il parere al termine della conferenza dei servizi, Holcim vorrebbe demolire gli impianti
La teleferica della Holcim è un esempio di archeologia industriale e almeno in parte andrà mantenuta.
La prescrizione viene dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, chiamata a esprimersi in merito alla richiesta di demolizione presentata dalla stessa Holcim la scorsa primavera.
Il parere della Soprintendenza segna un punto a favore per coloro che vorrebbero valorizzare a fini turistici tralicci e carrelli utilizzati un tempo per trasportare la marna dalla cava di Pusiano alla cementeria di Merone passando per Erba ed Eupilio. La teleferica è ormai un elemento caratteristico del paesaggio erbese; lunga 6.300 metri, venne costruita dalla Badoni di Lecco a partire dal 1928. Tramontata l’epoca della cementeria, la Holcim si ritrova ancora con tralicci e carrelli da mantenere in sicurezza, un costo che non comporta più alcun ricavo: lo scorso 28 marzo la società ha presentato richiesta formale di «demolizione della teleferica ricadente sui Comuni di Merone, Erba, Eupilio e Pusiano e relativi manufatti».
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