Troppi controllori e autisti aggrediti
I sindacati: «Telecamere sugli autobus»
Dopo gli ultimi episodi a Cantù, Menaggio ed Erba arriva la richiesta di un incontro con il prefetto
Tre aggressioni in meno di tre settimane sui bus di Asf Autolinee. E intanto ancora si attende che venga attuato quanto previsto nell’accordo raggiunto ormai quattro anni fa, secondo il quale si sarebbero dovute installare telecamere di videosorveglianza a bordo.
Per questo i rappresentanti dei lavoratori del trasposto pubblico hanno scritto al prefetto di Como Andrea Polichetti , chiedendo un incontro urgente sul tema della sicurezza.
Le aggressioni a bordo dei bus di linea stanno diventando sempre più frequenti e cresce l’allarme. Nel giro di tre settimane un autista e un controllore sono stati malmenati a Menaggio e nell’Erbese, sulla linea sostitutiva Seveso – Asso delle 23.34.
L’ultimo caso sabato pomeriggio a Cantù in piazza Parini, pieno centro cittadino, ha richiesto l’intervento della Croce Rossa. Da quando oltre al biglietto gli autisti devono controllare anche il rispetto delle norme anti Covid, dal possesso del Green pass all’uso della mascherina, la situazione è precipitata. La lettera inviata al prefetto porta la firma di Giovanni Riccardi della Filt Cgil, Ferruccio Saibene di Fit Cisl Uil e Dario Ripoli di Uil Trasporti: «Siamo molto preoccupati per le lavoratrici e i lavoratori di Asf Autolinee – vi si legge - Bisogna capire che le lavoratrici e i lavoratori sono a stretto contatto con l’utenza che per la maggioranza per fortuna si comporta in modo corretto nel rispetto della collettività, ma purtroppo non sempre è così». La prova, le circostanze delle aggressioni.
Per questo i sindacati chiedono che si compiano atti concreti per garantire la sicurezza del personale: «Ci chiediamo come mai Asf ancora non ha ancora attuato quanto previsto nell’accordo “Videosorveglianza a bordo” del 23 ottobre 2018, che era stato raggiunto sempre dopo incontro col Prefetto a seguito di un’altra aggressione di un’autista Asf. Chiediamo che in determinati orari e luoghi sensibili i lavoratori non siano lasciati soli ma che a bordo su alcune linee tipo la sostitutiva treno o linee definite a rischio ci sia la presenza di forze dell’ordine o vigilanti».
Silvia Cattaneo
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