Turismo al Ghisallo da sessanta nazioni: «Ma la situazione dei bus è disastrosa»

Il casoCon le corse attuali, i visitatori devono attendere quattro ore per tornare a Bellagio. Molteni: «Vista la situazione del trasporto pubblico, è difficile ragionare su ulteriore crescita»

Ci sono i dati delle presenze al museo del Ghisallo per quanto riguarda l’ultimo anno e non sono molto lontani da quelle del 2019.

L’analisi però del presidente della Fondazione museo del ciclismo Madonna del Ghisallo è più ampia e parte dalle difficoltà estreme dettate dai trasporti pubblici: è proprio lui a definire la situazione disastrosa. La prima corsa da Bellagio a Magreglio è alle 11,10, la seconda e ultima alle 16,30 con rientro alle 9,57 o alle 15,27: in pratica si può salire solo alle 11,10 e rientrare solo alle 15,27 restando per oltre quattro ore in paese, in orari non molto turistici.

C’è poi un dato veramente particolare che raffigura almeno 80mila persone ogni anno in visita al Colle più famoso del ciclismo.

I dati

Il dato relativo all’ultimo anno lo fornisce la direttrice del museo del Ghisallo Carola Gentilini: «Nel 2022 abbiamo avuto visitatori da più di 60 nazioni e il numero di ingressi non è lontano da quello del 2019, abbiamo avuto circa 12mila paganti. La forza del Museo del Ghisallo, la “Casa dei ciclisti”, e la possibilità di pedalare nel mito dove si sono sfidati grandi campioni. Mancano ancora alcune nazioni rispetto al 2019, per problemi di vario tipo, allora erano arrivati da 70 paesi».

Le potenzialità ci sono, per il Museo e l’area, ma c’è anche un problema di difficoltà a raggiungere il Ghisallo, un punto di interesse abbastanza dimenticato: «Diventa davvero difficile ragionare su una promozione e una ulteriore crescita senza valutare la situazione del trasporto pubblico con una corsa al mattino e una al pomeriggio verso Bellagio, paese d’estate frequentatissimo e dove arrivano i battelli – spiega il presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo Antonio Molteni-. Se un turista venisse al museo del Ghisallo la mattina si troverebbe a dover rimanere per delle ore in attesa di tornare verso il paese. Non va molto meglio con il collegamento verso la stazione di Asso».

Continua poi il presidente analizzando i dati: «C’è stata evidentemente una importante ripresa dopo i due anni difficili del Covid, nel 2019 avevamo 14mila presenze circa, abbiamo recuperato praticamente i livelli di allora, ciò che ci fa piacere sono anche le recensioni tutte o quasi positive per quanto riguarda il personale e i cimeli presenti».

Presenze

Si diceva l’analisi delle presenze guarda anche fuori dal museo:

«L’afflusso che ha il Colle del Ghisallo è incredibile, noi oltre ad aver contato le presenze abbiamo fatto anche un breve calcolo delle persone che si sono avvicinate dal Museo del Ghisallo senza poi entrare: che hanno chiesto magari informazioni. Abbiamo raggiunto poco meno di 80mila persone. Inutile dire quanta potenzialità ha quest’area a livello turistico legato al ciclismo e quale potenzialità avrebbe anche il museo del Ghisallo, in pratica solo il 5-10% delle persone che visitano il colle entrano poi al Museo».

E conclude: «Ci stiamo attivando attraverso dei tour operator per avvicinare quantomeno chi chiede informazioni per organizzare anche la fermata al Ghisallo, solitamente in queste uscite i turisti hanno solo 30 minuti e non fanno in tempo a visitare la struttura».

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