Un nuovo centro islamico
Ma i vigili bloccano i lavori
Erba, un’autorimessa trasformata nella sede dell’associazione senegalese
Non c’erano le autorizzazioni, il vicesindaco: «Contestato l’abuso edilizio»
Hanno bloccato sul nascere l’apertura della sede di un’associazione culturale di ispirazione islamica in via Comana Corta, a pochi passi dalla provinciale Lecco-Como e dalla rotonda del Bennet.
Nei giorni scorsi gli agenti della polizia locale di Erba hanno contestato la realizzazione di opere in assenza di permesso di costruire al presidente e al segretario dell’associazione culturale Cheikh Ahmadou Bamba Massalikoul Jinan: si tratta di due senegalesi, Taiba Serigne Dieng e Babacar Dioun; la contestazione, come sempre accade in questi casi, è arrivata anche al proprietario dell’immobile affittato, Danilo Fumagalli.
«Gli agenti della polizia locale - spiega il vicesindaco Claudio Ghislanzoni - hanno effettuato un sopralluogo in via Comana Corta. Qui si sono trovati di fronte a un’autorimessa trasformata in una sala riunioni, senza le necessarie autorizzazioni: i locali non sono ovviamente consoni per ospitare un’assembramento di persone, mancavano molte cose a partire dalle uscite di sicurezza».
Cheikh Ahmadou Bamba Massalikoul Jinan è un’associazione culturale di ispirazione islamica. Impossibile dire se i locali di via Comana Corta sarebbero stati utilizzati dagli associati anche per pregare: la sede, del resto, è stata chiusa sul nascere.
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