Valmalenco, Mattia non si trova
Luminol nel rifugio in cui è stato
Comasco scomparso. Il procuratore di Sondrio: «Singolare non averlo ancora ritrovato in un’area così ristretta»
Lo ammette il Procuratore capo Claudio Gittardi: «La scomparsa» di Mattia Mingarelli «è avvenuta in un’area così ristretta che è abbastanza singolare il fatto che Mattia non sia stato ancora ritrovato». Esclude l’ipotesi di un allontanamento volontario da parte del trentenne di Albavilla, e con maggiore fermezza esclude quella di un gesto estremo («Mattia è un ragazzo normale»), e parla di un’indagine «per scomparsa, perché non ci sono elementi per ipotizzare un fatto delittuoso». Poi però aggiunge: «Potrebbe essersi trattato di un incidente di “natura diversa”».
Nella conferenza stampa convocata ieri, Gittardi fa il punto delle ricerche davanti ad un plotone di cronisti. Ci sono anche le telecamere di “Chi l’ha visto” (che ieri ha aperto il programma con la scomparsa di Mattia). L’uomo, rappresentante di commercio, in Valmalenco è arrivato nella tarda mattinata di venerdì e a sera è scomparso.
«Vogliamo rassicurare la famiglia che stiamo dando il massimo nelle ricerche», ha sottolineato Gittardi.
Nel frattempo Giorgio Del Zoppo, proprietario del rifugio finito sotto sequestro, l’ultimo a quanto pare ad aver visto Mattia quel venerdì, racconta al microfono di Radio Tsn: «Ho rivisto Mattia alle 18 e 30. Insieme abbiamo fatto uno spuntino. Se ne è andato un’ora dopo e non l’ho più rivisto. Di notte mi ha svegliato il ritorno del mio cane che era in compagni di quello di Mattia: Dante».
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