Veleni smaltiti nel sottosuolo
Chiesta la condanna di Ivano Perego
Battute conclusive a Lecco del procedimento nei confronti dell’ex titolare dell’azienda coinvolta anche nei lavori di scavo delle fondamenta del nuovo ospedale Sant’Anna
Cinque da condannare, 16 da assolvere. Il pm Alessandra Dolci della Procura distrettuale antimafia di Milano ieri ha motivato le richieste di pena da infliggere a chiusura del maxiprocesso per lo smaltimento e l’illecita attività di utilizzo di terra, rocce di scavi, materiali di demolizioni, operato dalla Perego Strade, sospettata, come si ricorderà, di avere riversato veleni anche nelle fondamenta del nuovo ospedale Sant’Anna di San Fermo .
Due anni e sei mesi di reclusione è la pena invocata per Ivano Perego; un anno e quattro mesi per il fratello Claudio Perego, già amministratore, e un anno alla sorella Elena, accusata quale amministratore unico della “Figc srl” per la gestione dal dicembre 2008 al settembre 2009. Un anno e quattro mesi è la pena proposta sia per Paolo Sala, ingegnere civile e ambientale, sia per Tommaso Ghezzi,chiamato in causa quale presunto “capo” degli autisti.
La Procura ha poi motivato la richiesta di mandare assolti «per non avere commesso il fatto» sia il liquidatore della “Perego Strade” Andrea Pavone, sia Giovanni Barone, direttore tecnico Figc, e gli altri 14 “padroncini”, autisti, collaboratori o dipendenti perseguibili soltanto per reati contravvenzionali.
L’avvocato Maria Grazia Corti, parte civile per il circolo “Ilaria Alpi” di Merone, ha chiesto al giudice di valutare le eventuali pene di giustizia sia per i i fratelli Ivano, Claudio ed Elena Perego, sia per Paolo Sala e Tommaso Ghezzi, come proposta dal pm Dolci, ma anche per Andrea Perego e Giovanni Barone per i quali l’accusa ha proposto l’assoluzione, come per gli altri quattordici citati a giudizio.
L’avvocato Corti ha inoltre depositato una richiesta di risarcimento quantificato in 50mila euro, con eventuale provvisionale. «Rappresento un circolo che sostiene valori che vanno aiutati con una somma coerente», ha concluso il legale.
Prossime udienze il 5 e 19 ottobre. Eventuale “coda” il 2 novembre per la sentenza.
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