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Mercoledì 11 Novembre 2009
Carioni approva il piano rifiuti
e l'opposizione va all'attacco
Piano provinciale dei rifiuti, esplode la polemica. Trascorsi infruttuosamente i sessanta giorni di tempo a disposizione di Villa Saporiti per adeguare il piano alle contestazioni mosse dalla Regione, la stessa giunta del Pirellone ha commissariato il consiglio provinciale, assegnando poteri straordinari al presidente Leonardo Carioni. E Carioni ha subito dato via libera al nuovo documento, modificato in base ai rilievi della Regione
COMO Piano provinciale dei rifiuti, esplode la polemica. Trascorsi infruttuosamente i sessanta giorni di tempo a disposizione di Villa Saporiti per adeguare il piano alle contestazioni mosse dalla Regione, la stessa giunta del Pirellone ha commissariato il consiglio provinciale, assegnando poteri straordinari al presidente Leonardo Carioni. E Carioni ha subito dato via libera al nuovo documento, modificato in base ai rilievi della Regione. Una scelta, quest’ultima, duramente criticata dall’opposizione, che contesta sia la forma (avrebbe voluto un confronto preventivo in consiglio) sia i contenuti (in particolare l’aumento della quota di rifiuti destinata al termovalorizzatore, passata da 118mila tonnellate l’anno a 151.600). Ma la vicenda parte da lontano e precisamente dal 19 febbraio dell’anno scorso, quando il consiglio provinciale approva il piano rifiuti: «Da quel momento - nota il consigliere d’opposizione Renato Tettamanti - non si è più saputo nulla fino all’estate di quest’anno». È datata 7 agosto, infatti, la delibera regionale che boccia il piano e formula due prescrizioni: chiede «integrazioni cartografiche» e soprattutto aumenta del 20% il potenziale di utilizzo del forno di Acsm-Agam. La Provincia ha 60 giorni di tempo per recepire le modifiche, ma il 2 ottobre alza bandiera bianca: «Oggettiva impossibilità di rispettare la scadenza», scrive. Pertanto, come prevedono le norme regionali, il Pirellone nomina commissario ad acta il presidente dell’amministrazione Leonardo Carioni, che assume «i poteri del consiglio provinciale» il 28 ottobre e il 5 novembre firma la delibera di adozione del piano rifiuti modificato. Furibonda l’opposizione: «Carioni avrebbe dovuto aprire una discussione, invece ha licenziato un nuovo piano senza nemmeno coinvolgere il consiglio - tuona Tettamanti - Ed è ancora più grave aver previsto un aumento dei rifiuti destinati all’inceneritore, perché solo adesso sta partendo un’indagine dell’Arpa sulle immissioni in atmosfera e non abbiamo quindi certezze rispetto alle ricadute sulla salute umana. Porteremo tutta la vicenda in consiglio».
Michele Sada
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