Treni Fs con lo sconto
I pendolari: una farsa

 Il risarcimento per un anno e mezzo di ritardi e disservizi? Dodici euro di sconto sull’abbonamento di dicembre. E nemmeno per tutti. I pendolari comaschi si sono letteralmente infuriati dopo aver appreso che il contratto di servizio firmato dalla Regione con Trenitalia prevede di assegnare soltanto un bonus del 20% come rimborso per i disagi subiti nella seconda parte del 2008

COMO Il risarcimento per un anno e mezzo di ritardi e disservizi? Dodici euro di sconto sull’abbonamento di dicembre. E nemmeno per tutti. I pendolari comaschi si sono letteralmente infuriati dopo aver appreso che il contratto di servizio firmato dalla Regione con Trenitalia prevede di assegnare soltanto un bonus del 20% come rimborso per i disagi subiti nella seconda parte del 2008. Gli sconti erano stati di fatto sospesi da aprile dell’anno scorso, proprio per le tensioni legate al mancato rinnovo del contratto, e i pendolari avevano dovuto sopportare mesi e mesi di problemi senza nemmeno la consolazione di un bonus per l’acquisto della tessera mensile. Ora il meccanismo torna finalmente in vigore, ma chi si sposta quotidianamente da Como a Milano per motivi di lavoro o di studio parla apertamente di «farsa» e di «elemosina», sottolineando peraltro che lo sconto si applicherà solo sugli abbonamenti regionali (la tessera costerà 12 euro in meno) e non su tutti gli altri. Chi utilizza i treni di Cisalpino, insomma, non riceverà nemmeno un centesimo.
«I bonus relativi al 2008 e al 2009, non elargiti unilateralmente da Trenitalia, verranno riconosciuti in modo forfettario», scrive la Regione, comunicando che le linee Milano-Como-Chiasso e Como-Molteno-Lecco figurano tra quelle che «hanno maturato lo sconto del 20% per acquistare l’abbonamento regionale di dicembre 2009». Ma il “regalo di Natale” proprio non piace ai pendolari comaschi, che contestano anche la reintroduzione da gennaio 2010 del normale bonus già previsto in passato per le linee che non rispettano gli standard di puntualità fissati: «Ci danno qualche spicciolo a fronte di più di un anno e mezzo di disagi, è incredibile – commenta Francesco Bari, che tutte le mattine si sposta a Milano – E ovviamente ha diritto allo sconto solo chi utilizza i treni regionali, non quelli di Cisalpino. Intanto, continuiamo a dover fare i conti con ritardi molto pesanti, sia all’andata che al ritorno». In molti hanno dovuto anticipare la partenza da Como: «Il treno delle 8,11 non è mai puntuale e ormai quasi tutti si sono rassegnati ad alzarsi mezz’ora prima per prendere quello delle 7,42 – spiega – Al rientro da Milano, invece, a creare problemi è il convoglio delle 17,35. Dovrebbe impiegare poco più di mezz’ora, ma lunedì e martedì di questa settimana, per fare un esempio, è arrivato a Como insieme al regionale, che fa tutte le fermate e parte da Milano pochi minuti dopo…». Il portavoce dei pendolari lombardi Giorgio Dahò rincara la dose: «La Regione sta cercando di far passare come notizia positiva la firma di un contratto di servizio siglato senza consultare gli utenti e senza rivedere le modalità di calcolo dell’indice di affidabilità. Avevano preso un impegno fin dal 2006 ma non l’hanno rispettato. Se ci si limita a fare la media dei ritardi accumulati, comprendendo anche le domeniche e i treni in orario notturno, è ovvio che il bonus non scatterà quasi mai, oppure sarà limitato». E ancora: «Le penali previste per Trenitalia non potranno superare il 2% del valore del contratto, mentre nel 2007 eravamo al 4%. Questo di sicuro non favorisce un miglioramento del servizio». Bocciati anche i primi passi concreti verso la fusione tra Trenitalia e le Nord: «Aumenterà soltanto la confusione».
Mi.Sa.

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