Rosa e Olindo trasferiti
Ora sono più vicini
Lui è stato spostato nel carcere di Opera, lei in quello di Bollate (dove è stata contestata dalle altre detenute). Per i coniugi condannati in primo grado all'ergastolo per la strage di Erba, ora i colloqui saranno più facili. Soddisfatti i legali: in questo modo- dicono - sono anche maggiormente garantite le esigenze difensive
ERBA Olindo, ora, è «psicologicamente sollevato». Rosa, forse, pure. Anche se, al suo arrivo nel nuovo carcere, l'accoglienza non è stata delle più calorose: le detenute avrebbero infatti protestato con qualche grida e battitura di inferriate. Poco male, pare. Perché la decisione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di avvicinare i coniugi condannati in primo grado all'ergastolo per aver massacrato tre donne e un bambino, e da sabato trasferiti lui a Opera e lei a Bollate, entrambi nel Milanese, pare essere stata accolta con sollievo sia da Rosa Bazzi che da Olindo Romano. Nonché dai loro avvocati. Luisa Bordeaux, ad esempio, parla di «un ottimo risultato», spiegando che il trasferimento di Rosa da Vercelli a Bollate «rende più facile la difesa in vista del processo d'appello» fissato per il 17 marzo prossimo a Milano. Fabio Schembri, dal canto suo, non fa mistero di essere «soddisfatto perchè», con il trasferimento in due carceri vicini, «non solo sono assicurati i colloqui come aveva deciso il giudice di sorveglianza» di Reggio Emilia, ovvero il magistrato che con le sue richieste di chiarimenti al Dap ha di fatto dato il via al trasferimento dei due imputati, «ma anche perché, in questo modo, sono maggiormente soddisfatte le esigenze difensive».
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